domenica 21 Settembre 2025
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Balene nel Mar Ligure: Giganti Marini a Rischio e Sentinelle del Pianeta

Il Mar Ligure, scrigno di biodiversità, ospita una popolazione di balene che, pur presente in numero significativo, vive in un delicato e precario equilibrio.

Questa convivenza, apparentemente pacifica, è costantemente minacciata dalle attività umane, richiedendo un approccio rispettoso e consapevole da parte nostra.

Nicola Pussini, direttore del Credima, il centro nazionale di riferimento per la diagnostica dei mammiferi marini, durante un evento del Salone Nautico di Genova, ha sottolineato il valore inestimabile di questi giganti marini.
Le balene non sono semplici creature affascinanti; esse rappresentano veri e propri archivi biologici, custodi di informazioni cruciali sullo stato di salute degli oceani.

La loro longevità, il loro ruolo apicale nella catena alimentare e la condivisione del medesimo ambiente che abitiamo, le rendono sentinelle privilegiate per comprendere le dinamiche ecologiche e i rischi che gravano sul nostro pianeta.
Il Credima, con la sua missione di indagine sulle cause di morte e gestione degli spiaggiamenti, svolge un ruolo fondamentale nell’interpretazione dei segnali che le balene ci inviano.
L’analisi dei tessuti adiposi, ad esempio, rivela concentrazioni preoccupanti di inquinanti organici persistenti e microplastiche, indicatori diretti dell’impatto antropico sull’ambiente marino.
Pussini paragona l’oceano a un condominio affollato, dove tutti i residenti condividono lo stesso spazio.
Il comportamento umano, spesso irresponsabile e rumoroso, incide negativamente sulla qualità della vita degli altri inquilini.
La metafora del “condominio” sottolinea la necessità di una gestione condivisa e sostenibile delle risorse marine.

Le cause di decesso delle balene sono multifattoriali.

Circa la metà è attribuibile a patologie infettive, intrinseche alla specie.
Tuttavia, una percentuale significativa, variabile tra il 15% e il 20%, è direttamente imputabile all’attività umana: collisioni con imbarcazioni, ingestione di rifiuti plastici e, sempre più frequentemente, l’inquinamento acustico.
L’inquinamento acustico, in particolare, rappresenta una sfida complessa e sottovalutata.

L’aumento del rumore antropogenico, derivante dal traffico navale, dalle attività di prospezione sottomarina e persino da alcune forme di intrattenimento acquatico, genera stress e traumi nelle balene.
Questo stress può indurle a comportamenti anomali, come emersioni troppo rapide, che possono rivelarsi fatali.

La tutela delle balene non è solo una questione etica, ma anche un imperativo per la nostra stessa sopravvivenza.
Ascoltare i segnali che ci inviano, adottare pratiche più responsabili e investire in tecnologie più silenziose e sostenibili, sono passi essenziali per garantire un futuro in cui l’uomo e le balene possano coesistere pacificamente nel Mar Ligure e in tutti gli oceani del mondo.

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