“La Ricetta della Felicità” irrompe sulle frequenze di Rai1, un mosaico televisivo in quattro serate (a partire dal 25 settembre) che sfida le convenzioni di genere e abbraccia la complessità delle relazioni femminili.
Ben oltre una semplice narrazione, la serie è un’esplorazione intima di come l’amicizia, la resilienza e la riscoperta di sé possano germogliare anche tra individui apparentemente distanti, le cui vite sembrano percorrere traiettorie opposte.
La regia di Giacomo Campiotti, nota per la sua capacità di infondere profondità e originalità alle storie che racconta, orchestra un equilibrio delicato tra elementi di giallo, commedia agrodolce e dinamiche familiari universali.
Il risultato è una fiction che stimola l’intelletto e il cuore, evitando la prevedibilità e invitando lo spettatore a riflettere sulle proprie esperienze.
Al centro della narrazione troviamo Marta, interpretata da Cristiana Capotondi, e Susanna, magistralmente impersonata da Lucia Mascino.
Due donne, due mondi, due approcci alla vita che, inizialmente, sembrano inconciliabili.
La loro collaborazione sul set, nata da una coincidenza professionale, si trasforma in un percorso di scoperta reciproca, un viaggio che rivela come la diversità possa essere fonte di arricchimento e di forza.
Le attrici, che avevano precedentemente lavorato con Campiotti separatamente, si raccontano con un misto di sorpresa e affetto, sottolineando l’importanza di aver costruito un legame autentico durante le riprese.
La serie, ambientata e girata nelle suggestive località di Rimini, Riccione, Cervia, Cesenatico e Ravenna, cattura l’essenza di un territorio ricco di storia, tradizioni e paesaggi mozzafiato.
La produzione, frutto della collaborazione tra Rai Fiction e Stand by Me, promette di offrire uno spettacolo coinvolgente e di alta qualità, capace di affrontare temi importanti come il lutto, il perdono, la rivalsa e la ricerca di un significato profondo nell’esistenza.
“La Ricetta della Felicità” non è solo intrattenimento, ma un invito a riscoprire il potere trasformativo dell’amicizia e la capacità innata di reinventarsi, anche quando le circostanze sembrano avverse.