La 81esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia vede la partecipazione di ventuno registe, di cui due italiane, che esplorano una vasta gamma di temi e generi. Tra queste, emergono opere come ‘Diva futura’ di Giulia Louise Steigerwalt e ‘Babygirl’ di Halina Reijn, che affrontano l’erotismo e la sessualità in modo audace e provocatorio. Athina Rachel Tsangari con ‘Harvest’ ci trasporta nella campagna inglese del cinquecento, mentre Déa Kulumbegashvili racconta la storia di un’ostetrica che pratica aborti clandestini in ‘April’. Le sorelle Delphine e Muriel Coulin esplorano il tema dell’educazione dei figli in ‘Jouer avec le feu’, mentre Maura Delpero ci porta in un paesino delle Dolomiti alla fine della seconda guerra mondiale con ‘Vermiglio’. ‘Diva futura’ narra la storia dell’agenzia di casting fondata da Riccardo Schicchi negli anni ’80/’90, che ha rivoluzionato la cultura popolare italiana introducendo icone del mondo del porno come Ilona Staller e Moana Pozzi. Nel frattempo, ‘Babygirl’, diretto da Halina Reijn, segue la manager Romy (interpretata da Nicole Kidman) in una relazione sadomaso con il suo giovane stagista. Il film affronta le sfide personali e professionali che questa scelta comporta. Nel contesto storico de ‘April’, l’ostetrica Nina si trova a dover affrontare le conseguenze delle sue azioni nel praticare aborti illegali in Georgia. Athina Rachel Tsangari con ‘Harvest’ ci trasporta nella rivoluzione agricola del Cinquecento inglese, mentre le sorelle Coulin esplorano i conflitti generazionali in una famiglia francese contemporanea.Infine, ‘Vermiglio’ ci porta nell’Italia della seconda guerra mondiale attraverso gli occhi di una grande famiglia alle prese con le sfide della guerra e della rinascita. La regista ci invita a riflettere sul ciclo della vita e sulla resilienza umana di fronte alle avversità.
La 81esima Mostra del Cinema di Venezia: ventuno registe esplorano temi audaci e provocatori.
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