lunedì 22 Settembre 2025
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Torino

Sciopero a Gaza: Studenti in Piazza, un Grido di Pace.

La giornata si è aperta con un cielo plumbeo, specchio di un’inquietudine profonda che ha investito la città, segnando l’inizio di uno sciopero generale indetto dai sindacati di base a sostegno del popolo di Gaza.
Un’azione di protesta che va ben oltre la semplice interruzione delle attività, configurandosi come un atto di solidarietà e una denuncia vibrante delle condizioni umanitarie catastrofiche che affliggono la Striscia.

Fin dalle prime ore del mattino, un nucleo di attivisti e studenti, animati da un profondo senso di responsabilità civica, ha eretto barricate simboliche all’ingresso del Campus Universitario Einaudi, interrompendo il regolare svolgimento delle lezioni.
Questa azione, unita ad altre imminenti in altre sedi universitarie e scuole superiori, riflette una presa di posizione netta e un rifiuto di accettare l’indifferenza.
Il messaggio lanciato dai comitati studenteschi è chiaro e potente: la scuola, luogo di formazione e trasmissione di valori, non può continuare a operare nella normalità quando il mondo intero è scosso da una tragedia di tali proporzioni.
Svuotare le aule non è un gesto di disimpegno, ma un atto di denuncia, una richiesta urgente di giustizia e di pace.
La loro voce si eleva con l’eco di un appello disperato: “Fermiamo le scuole, fermiamo le città, fermiamo il mondo, perché a Gaza non ci sono più aule, non ci sono più ospedali, non c’è più tempo”.
Questo sciopero non è solo una protesta, ma un invito a riflettere sulla responsabilità collettiva, a interrogarsi sulle radici del conflitto e a ricercare soluzioni pacifiche e durature.

La costruzione di un mondo “decente”, come sottolineano gli organizzatori, non è un obiettivo astratto, ma un imperativo morale che richiede un impegno concreto e immediato da parte di tutti.
L’appuntamento alle 9:30 in piazza Arbarello ha rappresentato il punto di convergenza di un movimento ampio e diversificato, che si è poi riversato in piazza Carlo Felice, di fronte alla stazione di Porta Nuova, per unirsi al corteo indetto dai sindacati di base.
Prevedibili disagi nel trasporto pubblico e ferroviario testimoniano l’impatto significativo di questa mobilitazione, che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e a esercitare pressione sulle istituzioni, affinché agiscano con determinazione per porre fine alla sofferenza del popolo palestinese e promuovere un futuro di pace e prosperità per tutti.

La pioggia, caduta incessante, sembrava quasi lacrime di compassione per una terra martoriata.

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