lunedì 22 Settembre 2025
28.1 C
Palermo

Sciopero a Palermo: Solidarietà a Palestina e Movimento Sociale

Palermo, come altre città siciliane, ha vissuto una giornata segnata da un’astensione dal lavoro che ha intrecciato la mobilitazione sindacale con un profondo sentimento di solidarietà verso il popolo palestinese.

Lo sciopero, indetto dall’Unione Sindacale di Base (USB) e da altre sigle come Csle, Conalpe e Conf.
Sai, ha visto un’ampia partecipazione, che ha impattato su diversi settori, evidenziando la complessità di conciliare il diritto di protesta con le esigenze della vita quotidiana.
Nonostante l’adesione diffusa, il servizio di trasporto urbano cittadino ha mantenuto una regolarità sorprendente, una testimonianza forse della necessità di garantire la continuità dei servizi essenziali, anche in momenti di forte tensione sociale e politica.
Differente è stata la situazione delle tratte interurbane gestite dall’Azienda Trasporti Siciliana, dove alcune corse sono state sospese, causando disagi per i pendolari e per chi necessitava di spostamenti fuori dal capoluogo.

Il comparto scolastico è stato uno dei più colpiti.

Docenti, personale amministrativo, tecnico e ausiliario hanno partecipato attivamente allo sciopero, interrompendo le normali attività didattiche.
La comunicazione preventiva alle famiglie, con avvisi di ingresso ritardato o di uscita anticipata, ha lasciato spazio a scelte individuali: molti genitori hanno optato per tenere i propri figli a casa o per accompagnarli direttamente alle manifestazioni, condividendo così il significato della protesta.
Lo slogan “Blocchiamo tutto con la Palestina nel cuore” ha fatto da filo conduttore per le iniziative di mobilitazione, che hanno visto la partenza di cortei simbolici da luoghi strategici come il Teatro Massimo di Palermo, via Etnea a Catania e piazza Cairoli a Messina.

La scena a Palermo, in particolare, era animata dalla presenza di numerosi giovani e giovanissimi, portabandiere di un sentimento di indignazione e solidarietà verso la popolazione palestinese, che rivendica il cessate il fuoco, la sospensione delle relazioni diplomatiche ed economiche con Israele e il sostegno alla Global Sumud Flotilla, un’iniziativa umanitaria volta a rompere il blocco di Gaza.
Questo sciopero non è solo una protesta sindacale, ma si configura come un atto politico di forte impatto, che riflette un crescente sentimento di preoccupazione e di rabbia per la situazione nel Medio Oriente.
La partecipazione attiva di diverse categorie di lavoratori e la mobilitazione dei giovani testimoniano una volontà collettiva di alzare la voce e di chiedere un cambiamento radicale nelle politiche internazionali, ponendo al centro i diritti umani e la giustizia sociale.
La giornata ha lasciato intravedere una nuova consapevolezza e una rinnovata energia per continuare a sostenere la causa palestinese.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -