lunedì 22 Settembre 2025
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Comune di Bari

Bari, manifestazione infuocata: rabbia e solidarietà per la Palestina

Un’onda di rabbia e frustrazione si è riversata oggi nelle strade di Bari, culminando in una vibrante, seppur tesa, manifestazione di protesta dinanzi al consolato israeliano.
Circa duemila persone, secondo le stime degli organizzatori, hanno risposto all’appello lanciato dai sindacati di base, esprimendo un profondo dissenso nei confronti delle politiche del governo israeliano e della situazione umanitaria in Palestina.
L’aria era densa di slogan che esprimevano un sentimento di indignazione e una forte condanna delle azioni considerate violente e oppressive.

Frasi come “Assassini,” “Vergogna,” “Israele fascista,” e “Stato terrorista” risuonavano tra la folla, riflettendo un profondo turbamento e una percezione di ingiustizia.
La presenza di un notevole numero di giovani, molti dei quali indossavano la tradizionale kefiah palestinese, suggeriva una trasmissione generazionale di preoccupazioni e un impegno rinnovato nella causa palestinese.

L’atmosfera era resa ancora più intensa dalla presenza di numerose bandiere palestinesi, sventolanti con veemenza, e dai fumogeni che coloravano il cielo con pennellate di rosso e nero, simboli di resistenza e lutto.
L’adesione alla protesta ha coinvolto persone di diversa estrazione sociale e politica, unite da una comune volontà di dare voce alla propria solidarietà con il popolo palestinese.

La polizia, dispiegata in assetto anti sommossa, ha creato un cordone di sicurezza attorno al consolato, impedendo l’accesso ai manifestanti.
L’interazione tra la folla e le forze dell’ordine, seppur controllata, era carica di tensione palpabile.
Il richiamo costante dei manifestanti – “Siamo tutti antifascisti” – sottolineava la loro identificazione con i valori di giustizia sociale, uguaglianza e lotta contro ogni forma di oppressione, estendendo la critica non solo alle politiche israeliane ma anche a qualsiasi manifestazione di intolleranza e autoritarismo.

Il corteo, inizialmente bloccato, ha successivamente ripreso il suo percorso, autorizzato dalle autorità, a testimonianza del diritto alla libertà di espressione e di assemblea, pilastri fondamentali di una democrazia che deve garantire la possibilità di dissentire e di sollevare questioni di giustizia e di pace.

La manifestazione di Bari, pur nella sua intensità emotiva, rappresenta un atto di cittadinanza attiva e un appello a una riflessione più ampia sulle complessità del conflitto israelo-palestinese e sulle sue implicazioni globali.

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