martedì 23 Settembre 2025
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Irene Abrigo: Musica, Solidarietà e un Faro sull’Umano

Irene Abrigo: Musica, Solidarietà e l’Arte di Illuminare l’UmanoIrene Abrigo, violinista italo-svizzera, incarna un’artistica visione della musica che trascende l’intrattenimento per abbracciare un profondo impegno sociale e umano.
Il suo percorso, che l’ha portata ad esibirsi alla Carnegie Hall e ad animare il prestigioso Lucignano Music Festival, è profondamente radicato nella convinzione che la musica possa essere un potente veicolo di riflessione, compassione e connessione.

L’edizione 2024 del Lucignano Music Festival, incentrata sul tema di “Guerra e Pace”, ha visto l’esecuzione di un repertorio emotivamente intenso, culminato nell’interpretazione del Quartetto per la Fine del Tempo di Messiaen – un’opera composta in circostanze strazianti all’interno di un campo di concentramento e prima esecuzione assoluta per i prigionieri che la eseguirono.

Questa scelta non fu casuale, ma un atto di riflessione sulla fragilità umana e la capacità dell’arte di elevare lo spirito anche nelle situazioni più disperate.

La giustapposizione tra la tensione shostakovichiana e l’armonia mozartiana, ha rappresentato un percorso che mirava a illuminare sentieri di speranza.
Abrigo, interrogata sull’attuale ruolo della musica, sottolinea come essa possa diventare uno strumento di introspezione, capace di risvegliare la consapevolezza del significato della vita, dell’amore e del rispetto reciproco.

“Suonando e ascoltando musica, impariamo a vivere pienamente, a respirare insieme, a condividere emozioni e a conoscere noi stessi”, afferma.

Questa profonda connessione tra arte e consapevolezza conduce a scelte politiche e sociali più responsabili, a un trattamento più empatico verso il prossimo e a una riscoperta del senso di comunità.

Questa filosofia si è concretizzata nella fondazione dell’associazione Pourquoipas, nata a Losanna nel 2015.

L’iniziativa si propone di mettere la musica al servizio della società, collaborando con organizzazioni come l’UNHCR per sostenere i rifugiati e il Comitato Olimpico Internazionale per promuovere l’educazione sportiva.

L’esperienza di esibirsi in una prigione di Losanna ha lasciato un segno indelebile, rivelando la profonda solitudine e la mancanza di contatto umano che possono affliggere i detenuti.

Un sorriso, anche solo fugace, è diventato un simbolo potente di speranza e resilienza.
L’associazione, nata da questa iniziativa, ha raccolto risorse significative, testimoniando la capacità della musica di generare empatia e azione.
Un capitolo doloroso del percorso di Abrigo è la perdita di una cara amica violinista, colpita da un grave cancro.
L’esperienza, seppur traumatica, ha rafforzato la sua determinazione a portare avanti la missione di Pourquoipas e a trovare conforto e ispirazione nel Festival di Lucignano.

La musica nelle case di riposo rappresenta un altro pilastro del suo impegno.

Ogni anno, a Lucignano, i concerti diventano un momento di condivisione e conforto per gli anziani, creando un legame speciale e offrendo loro un’opportunità di evasione.
La perdita recente di una delle loro più devote fan ha sottolineato ulteriormente l’importanza di queste iniziative.

Sul fronte artistico, Abrigo ha appena completato la registrazione del suo primo disco solistico, dedicato alle prime tre sonate di Bach, che sarà pubblicato nei prossimi mesi.

In programma c’è anche una collaborazione con l’Associazione Ezio Bosso e un concerto alla Liszt Academy di Budapest.

Il ritorno alla Carnegie Hall, invitata dalla Chamber Orchestra di New York diretta da Salvatore Di Vittorio, rappresenta un ulteriore riconoscimento del suo talento e della sua dedizione all’arte.

La sua carriera è un esempio emblematico di come la musica possa trascendere i confini dell’intrattenimento per diventare un potente strumento di cambiamento sociale e di illuminazione dell’animo umano.

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