lunedì 22 Settembre 2025
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Senigallia in piazza per la Palestina: un coro di dolore e speranza

Il 22 settembre, anche Senigallia, città affacciata sull’Adriatico, ha espresso un coro di preoccupazione e solidarietà verso il popolo palestinese, interrompendo momentaneamente la sua consueta routine.

Un corteo di circa cinquecento persone si è raccolto in piazza Saffi, rispondendo all’appello di alcune sigle sindacali di base, per denunciare la violenza e la sofferenza che affliggono Gaza e i territori occupati.
L’evento si inserisce in un più ampio movimento di protesta che sta attraversando l’Italia, con manifestazioni e iniziative spontanee che si susseguono in numerose città.

A Senigallia, la partecipazione ha coinvolto un variegato tessuto sociale: studenti, docenti universitari, rappresentanti politici locali, attivisti sociali e cittadini comuni, uniti dalla condanna di qualsiasi forma di conflitto armato e, in particolare, dall’apprensione suscitata dall’attuale escalation, presentata ufficialmente come risposta agli attacchi terroristici del 7 ottobre perpetrati da Hamas.
Il raduno, improntato alla pacifica espressione del dissenso, ha visto la diffusione di messaggi potenti, veicolati attraverso striscioni e cartelli che stimolano la riflessione e l’azione.
Frasi come “Taci quando le bambine e i bambini dormono, non quando muoiono” e “I tuoi nipoti studieranno il tuo silenzio” invitano a una responsabilità collettiva e a un impegno costante a favore della giustizia e della pace.

Il grido “Non smettere di parlare della Palestina e Palestina libera” riflette un desiderio di riconoscimento, di autodeterminazione e di fine dell’occupazione.

La manifestazione di Senigallia è il seguito di un’iniziativa particolarmente toccante, tenutasi il giorno precedente, il 21 settembre.

Nei giardini Catalani, una maratona di letture ha scandito il tempo dedicato alla commemorazione delle vittime innocenti: ben quattromila bambini e bambine, con età inferiore ai tre anni, strappati alla vita a causa del conflitto.
Questa intensa esperienza, che ha visto la partecipazione di oltre duecento persone, tra cui il vescovo Franco Manenti e il sindaco Massimo Olivetti, ha amplificato la voce di dolore e di speranza, testimoniando la volontà di non dimenticare e di agire per un futuro di pace e di giustizia per i bambini palestinesi.
L’iniziativa ha voluto trasformare il silenzio in un canto funebre, ma anche in un monito per la comunità internazionale.

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