12 agosto 2024 – 08:45
L’introduzione di un elemento innovativo, tecnologico e contemporaneo come la ruota panoramica potrebbe rappresentare un’opportunità per potenziare ulteriormente il turismo culturale in crescita della nostra città. Tuttavia, la scelta del luogo da parte del Comune per ospitarla si rivela essere completamente errata secondo l’architetto Benedetto Camerana. Il progetto del futuro Turin Eye, recentemente annunciato dal Palazzo Civico per l’autunno, prevede di installare la struttura nel Parco Ginzburg, ma questo sito non sembra essere adeguato.Il motivo principale di questa valutazione riguarda il contesto urbano e architettonico complesso del Parco Ginzburg. A differenza di città come Londra e Vienna, che sono caratterizzate da paesaggi piatti in cui una ruota panoramica offre una vista elevata sulla città, Torino è già dotata di colline che offrono punti panoramici vicini al centro, come il Monte dei Cappuccini e Superga. L’inserimento della ruota panoramica nel Parco Ginzburg rischierebbe quindi di compromettere la bellezza naturale della collina Gran Madre-Monte dei Cappuccini, che rappresenta una delle viste più suggestive della città.Per trovare una soluzione alternativa alla collocazione della ruota panoramica, l’architetto propone tre possibili ipotesi: il parcheggio dell’ex zoo nel parco Michelotti; il plateatico di Porta Palazzo; o la terrazza sul Po situata al fondo di corso San Maurizio. Sottolinea inoltre l’importanza di valorizzare i quartieri periferici pur riconoscendo che il turismo si concentra principalmente nel centro cittadino.Una possibile location periferica potrebbe essere piazza d’Armi, nelle vicinanze dell’Inalpi Arena che ospita grandi eventi. Tuttavia, va considerato che la vista offerta da questa posizione sarebbe meno suggestiva rispetto a quella delle colline centrali. Pertanto, è necessario valutare attentamente tutte le opzioni disponibili per garantire che l’introduzione della ruota panoramica contribuisca effettivamente a promuovere il turismo culturale senza compromettere i paesaggi urbani esistenti.
