mercoledì 1 Ottobre 2025
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Catanzaro

Confisca da 630.000 euro alla cosca Forastefano-Abbruzzese

Un significativo colpo alla criminalità organizzata è stato inferto dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Catanzaro, con l’esecuzione di un decreto di confisca emesso dal Tribunale locale – Sezione Misure di Prevenzione.
L’azione si traduce nella sottrazione di 3 società e dei relativi asset aziendali, per un valore complessivo stimato a 630.000 euro.

La confisca, misura patrimoniale incisiva, è diretta a un individuo ritenuto stretto collaboratore della cosca Forastefano-Abbruzzese, gruppo criminale operante nel cuore della Sibaritide (provincia di Cosenza) e identificato come figura di pericolosità qualificata.

L’operazione, frutto di un’approfondita indagine economico-patrimoniale condotta dalla DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) e materialmente eseguita dagli specialisti della Sezione Misure di Prevenzione – Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (GICO) del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, ha mirato a ricostruire il percorso finanziario del soggetto interessato e dei suoi familiari.

L’obiettivo primario era quello di analizzare in dettaglio la reale disponibilità, l’origine e la congruità dei beni sequestrati, confrontandoli con i redditi dichiarati e l’effettiva attività lavorativa svolta.
La disarmonia tra la ricchezza esibita e le entrate legittime ha rappresentato un elemento chiave nell’innescare il procedimento di prevenzione.

I beni confiscati erano stati precedentemente sottoposti a provvedimento di sequestro nell’ottobre 2024, in attesa dell’esito delle indagini patrimoniali e del successivo iter giudiziario.
La confisca definitiva rappresenta il coronamento di un percorso investigativo complesso, che ha permesso di privare la cosca di risorse finanziarie cruciali per il suo operato.

Il soggetto destinatario del provvedimento di confisca non è nuovo a coinvolgimenti in attività illecite.
Era stato precedentemente implicato nelle operazioni “Gentleman II”, “Kossa” e “Athena”, tutte incentrate sulla cosca Forastefano-Abbruzzese.
In “Gentleman II” gli erano stati contestati reati di associazione dedita all’importazione internazionale di sostanze stupefacenti, truffa ai danni dello Stato e violenza privata, tutti aggravati dall’agevolazione mafiosa.

“Kossa” e “Athena” hanno portato alla contestazione di ulteriori reati connessi all’attività illecita della cosca.

Questi procedimenti, in diverse fasi, sono attualmente pendenti in giudizio.

In particolare, il processo “Gentleman II”, caratterizzato dalla collaborazione internazionale, e il processo “Athena” sono attualmente in fase di trattazione con il rito abbreviato davanti al Giudice dell’Udienza Preliminare (GUP) di Catanzaro.
Il procedimento “Kossa”, invece, è stato elevato a grado di appello contro la precedente sentenza di condanna.

La diversificazione dei procedimenti legali testimonia l’ampiezza e la ramificazione delle attività criminali a cui il soggetto è collegato.

La confisca, unitamente alle indagini in corso, rappresenta un segnale forte nella lotta alla criminalità organizzata, volta a smantellare il potere economico delle cosche e a tutelare l’economia legale.

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