L’inchiesta sulla sparatoria avvenuta a Riesi il 10 settembre scorso ha portato i Carabinieri di Caltanissetta a emettere cinque ordinanze di custodia cautelare, disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari.
Le misure restrittive, che includono quattro arresti in carcere e un arresto domiciliare, fanno luce su un episodio di violenza premeditata che ha colpito la comunità locale, lasciando due persone ferite.
L’indagine, condotta con meticolosità, ha permesso di ricostruire una dinamica complessa, individuando quattro individui provenienti da Gela, Mazzarino e Riesi.
Questi sono al centro delle accuse che li vedono indagati per concorso in tentato omicidio aggravato e porto illegale di armi comuni da sparo.
L’ordinanza di custodia cautelare rivela l’esistenza di un piano deliberato: un gruppo avrebbe orchestrato una spedizione armata contro due fratelli, con l’intento, secondo le evidenze raccolte, di infliggere loro un danno mortale.
La gravità del quadro emerge dalla ricostruzione delle motivazioni alla base dell’azione violenta.
Sebbene il movente specifico rimanga ancora oggetto di approfondimento investigativo, l’organizzazione di una spedizione armata e la predisposizione per un’azione letale testimoniano una premeditazione e una determinazione che escludono la possibilità di un episodio improvvisato.
Parallelamente, l’arresto di uno dei fratelli presi di mira, per detenzione illegale di un’arma clandestina, introduce un ulteriore elemento di complessità nel quadro investigativo.
La presenza di un’arma in suo possesso potrebbe suggerire connessioni, o possibili legami, con le dinamiche che hanno portato alla sparatoria, sollevando interrogativi che gli inquirenti stanno lavorando per chiarire.
Le indagini proseguono a ritmo serrato, con l’obiettivo di accertare il ruolo di ciascun indago, ricostruire completamente la filiera delle armi e fare luce sulle motivazioni che hanno spinto i responsabili a compiere un atto di tale gravità.
L’azione delle forze dell’ordine mira a garantire la sicurezza della comunità e a perseguire con fermezza i responsabili di questo efferato episodio, al fine di ripristinare la serenità e la legalità nel territorio.
Il GIP ha convalidato le ordinanze cautelari, sottolineando la gravità degli indizi a carico degli indagati e la necessità di un approfondimento delle indagini in un contesto di massima cautela.