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Mario Frasca: Ricordo e Sacrificio per la Pace

Quattordici anni sono trascorsi da quando l’Italia ha pianto la perdita del caporal maggiore capo Mario Frasca, figura emblematica di coraggio e dedizione, strappato alla vita il 23 settembre 2011 durante una missione internazionale di supporto alle forze di sicurezza afgane (ISAF) a Herat.
La sua scomparsa, conseguenza di un atto aggressivo che ha colpito il convoglio di cui faceva parte, ha lasciato un’impronta indelebile nella comunità di Orta Nova e in tutta la nazione.

La commemorazione, celebrata oggi nel comune di Foggia, ha visto la partecipazione di una vasta rappresentanza istituzionale: autorità civili e militari, leader religiosi, delegazioni di associazioni combattentistiche, studenti e cittadini, tutti uniti nel tributare l’estremo onore al militare caduto.
La cerimonia, carica di commozione e solennità, ha rappresentato un momento di riflessione profonda sul sacrificio compiuto da Mario Frasca, riconosciuto ufficialmente come Vittima del Dovere, e sulla complessità delle missioni internazionali che coinvolgono il nostro Paese.
Vincenzo Frasca, fratello del caporal maggiore e segretario dell’omonima associazione, ha sottolineato come la perdita di Mario non sia stata una tragedia isolata, ma parte di un più ampio contesto di dolore e sacrificio.

Insieme a lui, in quell’attentato, persero la vita i commilitoni Riccardo Bucci e Massimo Di Legge, un triplice vuoto che ha profondamente segnato l’esercito italiano e le loro famiglie.

La loro memoria, come quella di tutti i militari italiani impegnati in missioni di pace all’estero dal 1950 ad oggi, è il fulcro dell’impegno dell’associazione “Mario Frasca”.

L’associazione, nata con l’obiettivo di preservare la memoria di questi eroi dimenticati, in collaborazione con il comune di Orta Nova, ha promosso questa iniziativa non solo per onorare Mario Frasca, ma per ricordare a tutti i cittadini il prezzo della libertà e della sicurezza, troppo spesso pagato con il sangue.

Le missioni internazionali, intrinsecamente legate a contesti geopolitici instabili e spesso teatro di conflitti armati, richiedono un coraggio straordinario e un senso del dovere che va al di là del semplice obbligo militare.

È imperativo, infatti, trasmettere alle nuove generazioni la storia di questi uomini e donne che, in terre lontane e spesso insicure, hanno incarnato i valori di pace, solidarietà e difesa della democrazia.

La loro testimonianza deve fungere da monito per il futuro, spingendo a una riflessione critica sulle cause dei conflitti e sull’importanza di investire in diplomazia e cooperazione internazionale per evitare nuove tragedie.

L’eredità di Mario Frasca e dei suoi commilitoni non può essere relegata alla mera commemorazione annuale, ma deve ispirare un impegno costante per costruire un mondo più giusto e pacifico, dove il sacrificio di questi eroi non sia vanificato.

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