martedì 23 Settembre 2025
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Truffa al Sant’Orsola: ex dipendente condannata a risarcire 129.370 euro

La recente sentenza della Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti dell’Emilia-Romagna rappresenta un monito severo sulle conseguenze della condotta fraudolenta all’interno del sistema sanitario pubblico.

L’ente di controllo ha accolto integralmente l’azione della Procura regionale, condannando un’ex dipendente del Policlinico Sant’Orsola di Bologna al risarcimento di un ingente danno patrimoniale e non patrimoniale nei confronti dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Bologna.
L’ammontare complessivo del risarcimento, pari a 129.370 euro, riflette la gravità del comportamento illecito perpetrato dall’ex dipendente.

La componente patrimoniale, quantificata in 69.370 euro, deriva dall’illegittima percezione di indennità corrispondenti a 56 certificati falsamente attestanti malattie.
Questo aspetto solleva interrogativi cruciali sull’efficacia dei controlli interni e sulla vulnerabilità del sistema di certificazione, elementi essenziali per la corretta erogazione dei servizi sanitari e per la tutela delle risorse pubbliche.

A ciò si aggiunge un risarcimento per danno d’immagine, pari a 60.000 euro, una voce che, pur essendo non patrimoniale, sottolinea l’impatto negativo che tali azioni hanno sulla fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni sanitarie.

Il danno d’immagine non è un mero costo aggiuntivo, ma una lesione del capitale sociale che alimenta la percezione di inefficienza e corruzione, minando la credibilità del sistema nel suo complesso.
La sentenza si inserisce in un quadro processuale già ampiamente definito.

La stessa dipendente era stata precedentemente condannata, in un procedimento distinto, per false attestazioni di gravidanze inesistenti, con un risarcimento a suo carico di circa 67.000 euro.

Queste reiterate condanne, connesse ad attività fraudolente, hanno portato alla condanna penale, risalente al 2012, con pene rispettivamente di tre anni e un anno e otto mesi per truffa e falso ideologico.

È significativo che, in precedenza, fossero state disposte due provvisionali immediatamente esecutive, per un totale di 50.000 euro (30.000 e 20.000 euro), che tuttavia non hanno trovato piena esecuzione.

La sentenza attuale, consolidando la responsabilità e quantificando in modo dettagliato i danni subiti dall’Azienda Ospedaliera, mira a garantire un adeguato risarcimento e a dissuadere comportamenti analoghi in futuro.
La vicenda, al di là dell’aspetto economico, pone l’accento sull’importanza di rafforzare i meccanismi di controllo, la trasparenza e la responsabilità all’interno delle strutture sanitarie, preservando l’integrità del servizio pubblico e la fiducia dei cittadini.

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