Un episodio emblematico ha recentemente scosso l’Istituto Penale Minorile di Nisida, portando alla luce una drammatica fotografia delle sfide che affliggono il sistema di giustizia minorile in Italia.
Un detenuto, rientrante da un permesso, è stato scoperto in possesso di un pacchetto di sigarette contenente una quantità significativa di hashish, un evento che ha generato un immediato intervento da parte della Polizia Penitenziaria, guidata dalla Comandante Eleonora Ascione, e la conseguente denuncia alla Procura della Repubblica.
La vicenda, resa pubblica dai rappresentanti sindacali Antonio Chiocca e Luigi Castaldo del CON.
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, non è solo un incidente isolato, ma il sintomo di una situazione di profonda criticità.
L’azione della Polizia Penitenziaria, definita dai sindacalisti come espressione di un elevato senso del dovere, si svolge in un contesto di grave carenza di personale, stimata superiore al 50%.
Questa insufficienza di risorse umane compromette seriamente la capacità di garantire la sicurezza all’interno dell’istituto e di offrire un adeguato percorso di riabilitazione ai minori detenuti.
Il CON.
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PE.
ha sollevato con forza la necessità di un intervento urgente e strutturale, richiedendo un potenziamento significativo dell’istituto, sia in termini di personale che di risorse economiche.
L’abbandono in cui versa Nisida, sottolineato dai sindacalisti, contrasta amaramente con la recente visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha potuto apprezzare la bellezza paesaggistica dell’isola, ma ha anche potuto constatare, implicitamente, le sue condizioni di degrado.
L’episodio ha amplificato un dibattito già aperto sulla necessità di una revisione profonda del sistema di giustizia minorile, che dovrebbe privilegiare la rieducazione e l’integrazione sociale piuttosto che la mera detenzione.
La manifestazione prevista per il 25 settembre, davanti al PRAP della Campania, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle difficoltà che quotidianamente affrontano i reparti di Polizia Penitenziaria, gravati da carenze croniche di organico e da una crescente complessità dei fenomeni che si presentano all’interno degli istituti.
Il CON.
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PE.
ha espresso la sua gratitudine al personale di Polizia Penitenziaria, riconoscendo il loro impegno e la loro professionalità, che permettono loro di continuare a svolgere le proprie mansioni in condizioni di lavoro spesso estreme.
L’episodio di Nisida, pertanto, non si riduce a una semplice denuncia, ma si configura come un campanello d’allarme che richiede un’azione concreta e tempestiva per garantire un futuro più sicuro e più giusto per i giovani detenuti e per coloro che si prendono cura di loro.