Un’inversione di rotta nella politica di gestione delle responsabilità canine è in procinto di ridisegnare il panorama amministrativo in Alto Adige.
L’iniziativa, promossa dall’assessore Luis Walcher, mira a rafforzare il controllo e a finanziare interventi dedicati alla cura del territorio, attraverso una combinazione di misure che, pur segnando un ritorno al passato, incorporano elementi di innovazione e una maggiore equità nella distribuzione degli oneri.
L’abbandono della complessa e controvertita pratica del prelievo del DNA per l’identificazione dei proprietari irresponsabili che non rimuovono i rifiuti dei loro animali domestici rappresenta una resa.
L’esperienza ha dimostrato la sua impraticabilità e la sua eccessiva onerosità, sia in termini di costi amministrativi che di percezione pubblica.
In luogo di questo sistema, si ripropone la tassa annuale per i cani, soppressa a livello provinciale ben sedici anni fa.
L’importo previsto, stimato in 100 euro a cane, rappresenta un onere sostenibile volto a finanziare servizi specifici a supporto della gestione del rapporto tra cittadini e animali domestici.
La vera novità introdotta dalla proposta legislativa è l’imposizione di una tassa di soggiorno per i cani, fissata a 1,50 euro al giorno per esemplare.
Tale imposta, del tutto inedita nel contesto italiano, testimonia una volontà di internalizzare i costi derivanti dalla presenza di animali domestici nei luoghi pubblici, destinando i ricavi alla pulizia delle strade e alla creazione di aree dedicate al loro svago e benessere.
Si tratta di un approccio che riflette una crescente sensibilità verso la sostenibilità ambientale e la responsabilità sociale, in linea con le dinamiche che caratterizzano le destinazioni turistiche di eccellenza.
Nonostante l’abbandono del sistema di controllo genetico, rimane inalterato l’obbligo per i proprietari di rimuovere le deiezioni canine, con l’applicazione di sanzioni pecuniarie variabili tra i 200 e i 600 euro per i trasgressori.
L’assessore Walcher sottolinea come l’introduzione della tassa per i cani rappresenti una soluzione equa, evitando di gravare sulla collettività attraverso il finanziamento tramite la Tasi, una tassa che coinvolge tutti i contribuenti.
Il provvedimento, pertanto, si configura come uno sforzo per responsabilizzare i proprietari di cani, incentivandoli a un comportamento più consapevole e rispettoso dell’ambiente e degli altri fruitori degli spazi pubblici.
La misura, attesa per il 2026, apre un dibattito importante sul ruolo degli animali domestici nella società e sulla necessità di definire un quadro normativo chiaro e condiviso per la loro gestione.