giovedì 25 Settembre 2025
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Emergenza psichiatrica: giovani e dipendenza digitale in crescita

L’emergenza psichiatrica contemporanea si presenta con volti nuovi, manifestazioni inedite, che richiedono una profonda revisione dei paradigmi assistenziali.

I pronto soccorso regionali stanno registrando un aumento preoccupante di giovani, compresi tra i 10 e i 20 anni, che presentano disturbi psicotici direttamente correlati a una brusca interruzione dell’accesso a dispositivi tecnologici e piattaforme digitali.
Questa problematica, evidenziata dalla psichiatra Fabiana Faiella, direttrice del Servizio per le Dipendenze (SERT) dell’Azienda Sanitaria Territoriale (AST) di Ascoli Piceno, segnala l’affermarsi di una dipendenza digitale come condizione clinica emergente, spesso misconosciuta e sottovalutata nel dibattito pubblico.

La realtà attuale della psichiatria si intreccia indissolubilmente con la comprensione delle diverse forme di dipendenza.

L’immagine del paziente “pulito”, libero da influenze esterne – sostanze psicoattive, ludopatia, ossessioni digitali – è sempre più un’eccezione.

I centri di salute mentale, i reparti di degenza e i pronto soccorso si confrontano quotidianamente con una complessità assistenziale che va ben oltre i confini tradizionali, richiedendo un approccio olistico e multidisciplinare.

Questo cambiamento epocale impone lo sviluppo di modelli terapeutici innovativi, capaci di intercettare le nuove fragilità che emergono, spesso celate dietro apparenze di normalità.
La rete marchigiana, strutturata attorno alla legge regionale 747/2004, ha rappresentato un’iniziativa lungimirante, promuovendo la collaborazione tra enti pubblici e privati per la creazione di percorsi di cura condivisi.

Tuttavia, la direttrice del SERT esprime una seria preoccupazione: un nuovo atto aziendale rischia di compromettere l’efficacia di questo modello, con potenziali ripercussioni negative per la salute mentale della comunità.

L’offerta di supporto si estende ora anche all’accoglienza di adolescenti e preadolescenti affetti da dipendenza tecnologica, affiancandosi all’assistenza già offerta per cocaina e gioco d’azzardo, per cui Ama Aquilone ha attivato sportelli dedicati.
La stigmatizzazione e la vergogna rappresentano barriere significative, soprattutto nei centri di piccole dimensioni, ostacolando l’accesso ai servizi.

È imperativo creare spazi accoglienti, sicuri e discreti, progettati per superare tali pregiudizi e favorire la ricerca di aiuto.

L’anonimato e la riservatezza sono elementi cruciali per incoraggiare i giovani a varcare la soglia dei servizi.
La psichiatra Faiella lancia un appello alle istituzioni, sollecitando un aumento delle risorse finanziarie e un maggiore impegno politico.

Le dipendenze non sono più fenomeni marginali o fenomeni di nicchia, bensì problematiche pervasive che investono l’intero tessuto sociale, con ripercussioni dirette sulle famiglie, sui figli e sulle giovani generazioni.
Affrontare queste sfide richiede un impegno collettivo, un’azione concertata che coinvolga tutti gli attori sociali, dalle scuole alle famiglie, dalle associazioni di volontariato alle istituzioni sanitarie, con l’obiettivo di promuovere la consapevolezza, prevenire i comportamenti a rischio e offrire supporto a chi ne ha bisogno.

È fondamentale promuovere l’alfabetizzazione digitale critica, insegnando ai giovani a gestire in modo responsabile l’uso delle tecnologie e a sviluppare relazioni sane e appaganti al di là dello schermo.

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