L’emergenza abitativa nelle Marche: un diritto negato e un patrimonio pubblico smantellato.
Le organizzazioni Sunia, Sicet e Uniat lanciano un allarme urgente: il diritto all’abitazione, diritto umano fondamentale, risulta inspiegabilmente relegato ai margini delle proposte programmatiche avanzate in vista delle prossime elezioni regionali marchigiane.
L’assenza quasi totale di riferimenti a politiche abitative concrete testimonia una pericolosa sottovalutazione di una problematica che affligge sempre più ampie fasce della popolazione, ben oltre i confini delle tradizionali categorie di fragilità.
La crescente difficoltà di accedere a un alloggio dignitoso e a prezzi accessibili non è più una questione marginale, ma una realtà che impatta significativamente la qualità della vita di famiglie, lavoratori, giovani e anziani.
L’aumento vertiginoso dei canoni di locazione, l’impennata dei tassi di interesse per i mutui e la stagnazione dei salari creano una tempesta perfetta che spinge sempre più persone sull’orlo del disagio abitativo.
La passata legislatura è stata caratterizzata da una preoccupante inattività in materia abitativa.
L’unica iniziativa di rilievo, la vendita di circa 9.000 alloggi Erap sui 14.000 complessivi del patrimonio regionale, si è rivelata un’operazione dai risultati deludenti.
Questo smantellamento del patrimonio pubblico abitativo, condotto in un’ottica prevalentemente privatizzatrice, ha depauperato le risorse disponibili per l’erogazione di servizi abitativi a favore della collettività, aggravando ulteriormente la carenza di alloggi a prezzi accessibili.
Un elemento di gravissima responsabilità è rappresentato dalla mancata approvazione di un Piano Casa triennale da parte della Regione Marche dal 2013 al 2016.
Questo vuoto legislativo, protratto per oltre un decennio, ha privato i cittadini marchigiani di uno strumento cruciale per garantire il diritto costituzionale all’abitazione.
La mancanza di una programmazione strategica ha impedito l’attuazione di interventi mirati per contrastare il disagio abitativo, favorire la riqualificazione del patrimonio esistente e promuovere la costruzione di nuove unità abitative a prezzi accessibili.
Le organizzazioni di tutela degli inquilini sollecitano i candidati a prendere coscienza della gravità della situazione e a presentare un impegno concreto per il rilancio del Piano triennale casa regionale.
Si tratta di un atto di responsabilità imprescindibile per restituire ai cittadini marchigiani la possibilità di esercitare un diritto fondamentale e per garantire un futuro abitativo dignitoso per tutti.
L’introduzione di misure innovative, come incentivi alla riqualificazione energetica, agevolazioni per l’accesso al credito e politiche di sostegno alle famiglie in difficoltà, è essenziale per affrontare con efficacia l’emergenza abitativa e per promuovere un modello di sviluppo regionale più equo e sostenibile.