A Corinaldo, un gioiello medievale incastonato nel cuore delle Marche, si sta delineando un modello di transizione energetica all’avanguardia.
La comunità locale, con il sostegno della giunta comunale, ha dato il via a un’iniziativa innovativa: la nascita di una cooperativa focalizzata sulla creazione di una comunità energetica rinnovabile.
L’aspetto che rende questo progetto particolarmente significativo è la sua ubicazione: un’area precedentemente destinata a discarica, ora bonificata e destinata a una nuova, sostenibile vita.
L’amministrazione comunale ha stanziato un investimento di oltre un milione e duecentomila euro per la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 1 megawatt.
L’impianto, un esempio tangibile di economia circolare, sorgerà sulla prima area della discarica comunale, che è stata opportunamente stabilizzata e sigillata, processo tecnicamente definito “tombamento”.
Questa soluzione ingegnosa non solo permette di recuperare un’area prima considerata inutilizzabile, ma contribuisce anche a mitigare l’impatto ambientale legato alla gestione dei rifiuti, trasformando un potenziale problema in una risorsa.
L’iniziativa va ben oltre la semplice installazione di pannelli solari.
La costituzione della cooperativa implica un coinvolgimento attivo della popolazione locale, promuovendo la consapevolezza ambientale, la condivisione dei benefici economici derivanti dalla produzione di energia pulita e la creazione di opportunità di lavoro.
L’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico sarà in gran parte destinata all’autoconsumo della comunità, riducendo la dipendenza da fonti energetiche esterne e contribuendo alla diminuzione delle emissioni di gas serra.
Questo progetto si inserisce in un contesto nazionale e europeo sempre più orientato verso la decentralizzazione della produzione di energia, il rafforzamento delle comunità energetiche e la promozione di modelli di sviluppo sostenibile.
La scelta di Corinaldo, un borgo ricco di storia e tradizione, testimonia come la transizione energetica possa essere un motore di crescita economica e sociale, valorizzando il territorio e coinvolgendo attivamente i cittadini.
L’esperienza corinaldese rappresenta un caso studio replicabile, un esempio virtuoso di come trasformare una sfida ambientale in un’opportunità di sviluppo, contribuendo a costruire un futuro più verde e resiliente per le Marche e per l’intero Paese.