16 agosto 2024 – 13:45
Durante l’ultimo decennio, il cambiamento climatico ha portato a un aumento significativo dei fenomeni meteorologici estremi nella regione torinese. In particolare, si è assistito all’incremento della frequenza e dell’intensità dei nubifragi, con precipitazioni abbondanti che possono causare allagamenti repentini e problemi alla circolazione stradale. Questa tendenza preoccupante è stata evidenziata dai dati raccolti dalle stazioni meteorologiche Arpa, che hanno registrato un aumento del 2,5 volte nella frequenza dei rovesci brevi e intensi con almeno 35 mm di pioggia in un’ora.La geografia della pianura torinese, situata all’imbocco della Val di Susa, favorisce la formazione di forti temporali pomeridiani e serali a causa delle convergenze tra le brezze diurne provenienti dalla pianura Est e le correnti discendenti dalla valle Ovest. Inoltre, la presenza dell’isola di calore urbana e della collina circostante contribuisce ad alimentare la risalita di aria calda e umida, creando le condizioni ideali per lo sviluppo rapido di imponenti cumulonembi.Questo fenomeno non è isolato ma fa parte di un quadro più ampio legato ai cambiamenti climatici globali. Gli studi scientifici indicano che l’aumento delle temperature medie sta influenzando il comportamento atmosferico, portando a una maggiore instabilità e alla formazione più frequente di eventi meteorologici estremi come i nubifragi.È quindi fondamentale monitorare attentamente l’evoluzione di questi fenomeni e adottare misure preventive per mitigarne gli effetti negativi sulla sicurezza pubblica e sull’ambiente. Solo attraverso una gestione oculata delle risorse naturali e una maggiore consapevolezza ambientale sarà possibile affrontare in modo efficace le sfide poste dai cambiamenti climatici nella regione torinese.
