sabato 27 Settembre 2025
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Comune di L'Aquila

Villalago: il Bramito del Cervo, uno Spettacolo Selvaggio

La Valle, incastonata tra le cime appenniniche, si veste di un’aria vibrante, carica di fremiti primordiali.
Villalago, piccolo gioiello a ridosso del lago di Scanno, si fa teatro di uno spettacolo ancestrale: la stagione degli amori del cervo.
Non più un semplice evento naturale, ma un richiamo potente, un’eco che attira visitatori da ogni angolo d’Italia e oltre, desiderosi di testimoniare la maestosità di una convivenza inaspettata, quella tra uomo e natura selvaggia.
L’arrivo dei cervi maschi, con le loro cornamenti imponenti, veri e propri capolavori di biomateriale evolutosi per la competizione e la dominanza, trasforma l’atmosfera del borgo.
La quiete abituale si infrange contro l’eccitazione del bramito, un suono profondo e gutturale che risuona tra le case, amplificato dall’eco delle gole di San Domenico, un monito primordiale che celebra la forza vitale della natura.
Non si tratta solo di un’attrazione turistica.
Questo fenomeno, inaspettato per un borgo di sole 490 abitanti, è il simbolo di un delicato equilibrio.

La presenza di questi animali, testimoni silenziosi di un ecosistema fragile, sottolinea l’importanza di un rapporto rispettoso e consapevole con il territorio.
Le immagini che si diffondono sui social media, alimentate da una narrazione visiva potente, contribuiscono a costruire un’identità unica per Villalago, un luogo dove la natura selvaggia non è relegata in riserve remote, ma fa parte integrante della vita quotidiana.

La memoria dell’orsa Amarena, la cui tragica fine a San Benedetto dei Marsi ha lasciato un segno profondo nella comunità, continua a vivere nei racconti e nelle fotografie di Sabrina Iafolla, la “signora degli orsi”, che ha saputo catturare la sua grazia e la sua forza.

Ora, l’attenzione si concentra su un altro protagonista: “Giorgetto”, un esemplare di cervo adulto con un corno a otto punte, diventato icona virale e oggetto di un libro dedicato, una vera e propria celebrazione della sua imponenza e del suo ruolo di “re” incontrastato di Villalago.

La stagione degli amori non è soltanto uno spettacolo visivo; è un’occasione per riflettere sulla resilienza della natura, sulla sua capacità di adattarsi e di coesistere con l’uomo.

È un invito a proteggere e a valorizzare questo patrimonio inestimabile, affinché le future generazioni possano continuare ad ammirare, con lo stesso stupore e la stessa emozione, la danza primordiale della vita selvaggia nel cuore dell’Appennino.
La presenza di questi animali non è un’invasione, ma un dono, un privilegio che rafforza il senso di appartenenza alla terra e l’orgoglio di essere parte di una comunità che sa accogliere e proteggere la bellezza del mondo naturale.

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