16 agosto 2024 – 11:46
Nel cuore della foresta pluviale del Borneo, la piccola Keria e il suo cuginetto Selai si trovano ad affrontare una lotta epica contro le forze oscure del capitalismo selvaggio che minacciano la loro terra e il loro popolo. Accanto a loro, un cucciolo di orango di nome Oshi diventa il simbolo della resistenza e della speranza in un mondo in cui la natura è costantemente minacciata dall’avidità umana.Claude Barras, regista visionario che ha già emozionato il pubblico con “La mia vita da zucchina”, ci trasporta in un’avventura straordinaria attraverso i suoi maestosi paesaggi animati in stop motion. Con Sauvages, Barras non solo intrattiene grandi e piccoli con una storia avvincente, ma affronta anche tematiche profonde legate all’ambiente e alla difesa della natura.Ispirato da figure come Dian Fossey, Jane Goodall e Bruno Manser, Barras ci ricorda che siamo tutti “selvaggi” in un mondo che spesso dimentica il valore della terra e delle sue creature. Attraverso la voce dei protagonisti più giovani, il regista ci invita a riflettere sulle nostre azioni presenti e sulle conseguenze che avranno sul futuro delle prossime generazioni.Il coinvolgimento attivo dei Penan nella realizzazione del film aggiunge un tocco autentico e significativo alla narrazione, permettendo al pubblico di immergersi completamente nella cultura e nelle tradizioni di questo popolo indigeno minacciato dalla distruzione ambientale. La collaborazione tra artisti e comunità locali dimostra che il cinema può essere uno strumento potente per sensibilizzare le persone su questioni cruciali e promuovere un dialogo costruttivo sulla salvaguardia del pianeta.Attraverso Sauvages, Claude Barras si pone l’arduo compito di ispirare non solo emozioni nel pubblico, ma anche azioni concrete verso un futuro sostenibile per tutti gli abitanti della Terra. Con la delicatezza di chi sa ascoltare il battito del cuore della natura, Barras ci guida verso una consapevolezza più profonda delle sfide ambientali che dobbiamo affrontare insieme, invitandoci a diventare custodi responsabili dell’ecosistema globale in cui viviamo.
