mercoledì 24 Settembre 2025
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Rome

Sequestrati beni da quasi un milione al clan Casamonica

Un’operazione patrimoniale di notevole portata, culminata nel sequestro di beni per un valore complessivo di quasi un milione di euro, ha colpito cinque individui sospettati di essere collegati al clan dei Casamonica.
Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione, su impulso della Direzione Distrettuale Antimafia romana, rappresenta un significativo passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata e nella confisca degli ingenti profitti illeciti generati da attività illecite.
L’esecuzione del sequestro, condotta dai finanziari del Comando Provinciale di Catanzaro, ha visto una complessa collaborazione tra lo SCICO (Servizio Centrale di Coordinamento Investigativo), i reparti territoriali e il GICO (Gruppo Investigazione Criminalità Economica) del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma, dimostrando l’importanza di una sinergia operativa tra diverse unità investigative per affrontare fenomeni complessi come il riciclaggio di capitali derivanti da traffici illeciti.

I beni oggetto del provvedimento includono tre immobili, tre autoveicoli di lusso e ingenti somme di denaro presenti su conti correnti, tutti elementi che, nel loro insieme, delineano un quadro di ricchezza sproporzionata rispetto ai redditi dichiarati dagli indagati.
Il valore complessivo stimato è di 959.000 euro, una cifra che testimonia la capacità di questi soggetti di accumulare risorse attraverso attività criminali.

Le indagini che hanno portato a questo sequestro patrimoniale affondano le loro radici in una più ampia operazione condotta nel 2023, che ha portato all’emissione di 46 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di individui coinvolti in una sofisticata organizzazione armata dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, con base operativa a Lamezia Terme.

A capo di questa rete criminale, secondo l’accusa, figurava un esponente di spicco della cosca lametina, Giampà.

Il rapido avanzamento del procedimento giudiziario, culminato con la condanna di 32 imputati attraverso il rito abbreviato, ha fornito elementi cruciali per l’individuazione dei soggetti coinvolti nel successivo provvedimento di sequestro.

In particolare, l’analisi dei flussi finanziari e delle relazioni patrimoniali ha permesso di identificare i cinque indagati come figure chiave nella filiera di approvvigionamento di droga per il gruppo criminale con sede a Lamezia Terme, svolgendo un ruolo di collegamento e gestione delle risorse finanziarie illecite.
Il provvedimento di sequestro rappresenta un’applicazione concreta del regime delle misure di prevenzione, uno strumento giuridico volto a colpire i patrimoni accumulati attraverso attività illecite, anche in assenza di una condanna definitiva.

L’attività di indagine economico-patrimoniale, coordinata dalla DDA romana e condotta dal Gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, ha permesso di evidenziare una discordanza inequivocabile tra il tenore di vita ostentato dai soggetti indagati e le loro dichiarazioni di reddito, fornendo la base probatoria necessaria per la richiesta di misure restrittive.

Questo intervento, mirato a privare i criminali dei frutti delle loro attività illecite, si pone come un tassello fondamentale nella strategia di contrasto alla criminalità organizzata e nella tutela del patrimonio economico e sociale del Paese.

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