19 agosto 2024 – 17:22
L’architetto navale Gino Ciriaci, esperto di perizie nautiche e controllo sulle costruzioni, analizza dettagliatamente l’incidente che ha portato al naufragio dello yacht a Palermo. Secondo Ciriaci, il fattore determinante è stato l’azione delle trombe d’aria, le quali hanno generato una pressione del vento così intensa da raggiungere decine di tonnellate. Questo evento straordinario è stato considerato normale nelle circostanze meteorologiche in cui si è verificato.Il focus dell’analisi si sposta sull’albero dell’imbarcazione, ritenuto il più alto e pericoloso al mondo a causa della sua esposizione al vento a grande altezza. Le sartie, ossia i cavi d’acciaio che sostengono l’albero, hanno dovuto fronteggiare un’enorme resistenza sotto l’azione combinata del vento e delle trombe d’aria. La Bayesian, classificata come nave da diporto per la sua lunghezza, presentava un imponente albero in alluminio alto 75 metri.Le condizioni meteorologiche variabili hanno comportato una continua variazione della pressione sulle sartie in risposta all’intensità degli eventi atmosferici. Nonostante la presenza di un albero in acciaio anziché in alluminio, la barca non è stata in grado di resistere alla forza del vento che ha esercitato decine di tonnellate di pressione su di essa.Il naufragio è stato causato dal cedimento strutturale dell’albero in condizioni estreme caratterizzate da venti fortissimi e onde frangenti. Una volta che l’albero è crollato, lo yacht ha subito un grave squilibrio e inclinazione accentuata, facendo affondare il bordo della coperta sotto il livello dell’acqua. Senza la presenza dell’albero e delle vele che normalmente ammortizzano i movimenti dello scafo, la barca ha reagito in modo più instabile alle sollecitazioni del vento e delle onde.In conclusione, sebbene si tratti di un evento eccezionale, le caratteristiche tecniche della barca e le condizioni meteorologiche avverse hanno reso inevitabile il tragico naufragio della Bayesian a causa dell’impatto devastante delle trombe d’aria sulla struttura vulnerabile dell’imbarcazione.