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mercoledì 5 Novembre 2025

Ponte Mola: Superate le prove di carico, un gioiello ingegneristico.

Il ponte ad arco sul fosso del Cerratello, elemento cruciale della strada statale 448 che collega Baschi (Todi-Orvieto), in provincia di Terni, ha recentemente superato una rigorosa fase di verifica strutturale, culminata con prove di carico innovative e di elevata precisione.
L’intervento, un investimento di circa 3 milioni di euro, si inserisce in un programma più ampio di risanamento e adeguamento sismico delle infrastrutture stradali, focalizzato in particolare su opere d’arte storiche di rilevante importanza strategica e culturale.
Le prove di carico, eseguite dal Centro Sperimentale Anas di Cesano, rappresentano una pietra miliare nel processo di collaudo.

Al di là della mera verifica della resistenza, queste operazioni hanno mirato a monitorare il comportamento dinamico della struttura sotto stress, attraverso l’installazione di una rete di sensori avanzati distribuiti strategicamente sull’arco e sui pilastri.

L’applicazione di un carico complessivo di 164 tonnellate, derivante da quattro veicoli pesanti di 41 tonnellate ciascuno, disposti secondo configurazioni specifiche, ha permesso di raccogliere dati dettagliati sulla deformazione, le tensioni interne e le vibrazioni.

L’analisi di questi dati, integrati con rilievi topografici ad alta precisione, ha confermato l’efficacia degli interventi di restauro e ha fornito indicazioni preziose per la gestione futura della struttura.
Il ponte, dedicato al prof.

Francesco Mola, è un’opera di notevole valore storico e ingegneristico, progettata alla fine degli anni ’50 da Riccardo Morandi e realizzata tra il 1959 e il 1961 dall’impresa Orlando Mannocchi di Magione.
La sua realizzazione testimonia l’approccio innovativo dell’ingegneria dell’epoca, con un’audace soluzione costruttiva basata su un arco in calcestruzzo armato, che ha richiesto competenze specialistiche e una profonda conoscenza della meccanica delle strutture.

L’intervento di Anas assume un significato ancora più ampio: rappresenta un progetto pilota per il recupero di ponti speciali caratterizzati da complessi dettagli strutturali in calcestruzzo armato, sia ordinario che precompresso.
La riscoperta del progetto originale, unitamente a una ricostruzione accurata delle tecniche costruttive dell’epoca, ha permesso di evitare interventi invasivi che avrebbero compromesso l’integrità dell’opera e ne avrebbero alterato l’identità estetica e funzionale.
L’approccio ha privilegiato la conservazione delle caratteristiche originarie, integrando moderni accorgimenti per garantire la sicurezza e la durabilità nel tempo.

A completamento del restauro, Anas ha voluto valorizzare ulteriormente il ponte attraverso un sapiente sistema di illuminazione.
L’impianto, progettato per esaltare l’architettura mozzafiato di Morandi, utilizza corpi illuminanti posizionati sotto l’arco per creare effetti di chiaroscuro, proiettori direzionali per definire l’inclinazione dei piedritti e una striscia LED continua per delineare graficamente l’impalcato e sottolinearne la sospensione aerea, contribuendo a creare un’esperienza visiva unica e suggestiva, che rende il ponte un simbolo di ingegno e bellezza.

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