L’invecchiamento della popolazione rappresenta una delle sfide cruciali del XXI secolo, non semplicemente misurabile in termini di aumento dell’aspettativa di vita, ma profondamente legato alla qualità di tale longevità.
Communit-Action, l’iniziativa dell’ASL di Asti, si configura come un modello innovativo volto a ridefinire il concetto stesso di “vivere a lungo”, spostando l’attenzione dalla mera sopravvivenza a un’esistenza attiva, significativa e integrata nel tessuto sociale.
L’approccio di Communit-Action supera la tradizionale focalizzazione sui trattamenti medici e le cure ospedaliere, abbracciando una visione olistica che considera la salute come risultato di un’interazione complessa tra fattori biologici, psicologici, sociali e ambientali.
Il progetto si fonda su un pilastro centrale: la promozione di stili di vita sani, mirati a prevenire le fragilità intrinseche all’invecchiamento e a favorire l’inclusione sociale.
Presentato ufficialmente alla comunità astigiana, il programma ha suscitato l’interesse dell’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi, che ha espresso l’auspicio di una sua replicabilità in altri territori, riconoscendone il potenziale trasformativo.
Il Direttore Generale dell’ASL AT, Giovanni Gorgoni, ha sottolineato la costruzione di una rete collaborativa estesa a Comuni, associazioni, professionisti sociosanitari e, soprattutto, ai cittadini, chiamati a partecipare attivamente non solo come fruitori di servizi, ma come agenti di cambiamento e volontari impegnati in prima persona.
Questa partecipazione attiva è essenziale per la sostenibilità e l’efficacia del progetto.
Attualmente, Communit-Action coinvolge 37 Comuni e un numero crescente di volontari provenienti dal Terzo Settore, concretizzando l’impegno collettivo verso un invecchiamento positivo.
Le iniziative attive, come le “Palestre della Memoria” (dedicate al mantenimento delle facoltà cognitive), l’attività fisica adattata (progettata per rispondere alle esigenze di diversi livelli di abilità), i gruppi di cammino e gli ambulatori infermieristici di comunità, e i programmi EduCaring (rivolti alla formazione e al supporto di caregiver), sono guidate da professionisti sanitari che indirizzano i cittadini verso attività sociali, culturali, educative e di volontariato.
Questo approccio, scientificamente validato e integrato nei piani di prevenzione della Regione Piemonte, mira a stimolare il benessere psicofisico attraverso un percorso personalizzato e partecipato.
Guardando al futuro, l’ASL di Asti ha annunciato un’ambiziosa iniziativa di portata nazionale: Longevitalia, “Laboratorio del Buon Vivere”.
A partire dal 2026, Asti ospiterà un evento annuale dedicato a esplorare il potenziale della longevità attiva, trasformando il concetto di “invecchiamento” da problema da risolvere a risorsa da valorizzare.
Longevitalia si propone di diventare un forum permanente, un centro di eccellenza per la ricerca, l’innovazione e la riflessione su come sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla longevità, coinvolgendo istituzioni, imprese, enti del terzo settore, università e cittadini.
La collaborazione con la Banca di Asti sottolinea l’impegno del territorio a sostenere questo progetto e a consolidare il ruolo di Asti come punto di riferimento nazionale per l’invecchiamento positivo e la promozione di una vita lunga e appagante.
L’obiettivo ultimo è creare un ecosistema di competenze e risorse in grado di promuovere una nuova cultura della longevità, fondata sulla partecipazione, l’innovazione e la condivisione di esperienze.