giovedì 25 Settembre 2025
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Piemonte

Tragedia nel VCO: cercatore di funghi muore, terzo decesso in poco tempo.

La comunità del Verbano-Cusio-Ossola è scossa da un tragico evento: un uomo di 58 anni, originario di Dormelletto, ha perso la vita durante una battuta di raccolta di funghi nelle impervie zone dell’alpe Briasca, nel territorio di Trontano.

La scomparsa, avvenuta ieri, aveva immediatamente innescato un’operazione di ricerca complessa, sottolineando la pericolosità intrinseca di un’attività popolare come la micologia, spesso praticata in ambienti montani ostili.

La scomparsa si inserisce in un quadro allarmante: si tratta del terzo decesso tra i cercatori di funghi nel VCO in un arco temporale brevissimo, sollevando interrogativi urgenti sulla sicurezza di questa attività e sulla necessità di misure preventive più efficaci.
L’episodio pone l’attenzione sulla vulnerabilità di chi frequenta i boschi, spesso impreparato o sottovalutando i rischi legati all’altitudine, al terreno accidentato e alle mutevoli condizioni meteorologiche.

La ricerca dell’uomo, iniziata ieri sera, si era avvalsa di tecnologie avanzate come l’Imesi Catcher, impiegato dall’elicottero dei vigili del fuoco per triangolare la posizione del dispositivo mobile della vittima.

Tuttavia, l’impossibilità di avvicinarsi alla zona a causa delle avverse condizioni atmosferiche aveva costretto i soccorritori a sospendere le operazioni fino alle prime luci dell’alba.
La mattina seguente, le squadre di soccorso, composte da personale del soccorso alpino, della guardia di finanza, dei vigili del fuoco e della protezione civile, hanno ripreso le ricerche con rinnovato impegno.

La scoperta del corpo, avvenuta in breve tempo, ha confermato la tragedia e ha lasciato un segno profondo nella comunità locale.

L’episodio tragico mette in luce una serie di problematiche.

Innanzitutto, la necessità di una maggiore sensibilizzazione dei cercatori di funghi riguardo ai rischi ambientali e alla preparazione necessaria per affrontare un’attività che si svolge spesso in condizioni estreme.

La conoscenza del territorio, l’equipaggiamento adeguato, la comunicazione con altre persone e la consapevolezza dei propri limiti sono elementi cruciali per la sicurezza.
Inoltre, l’evento solleva interrogativi sulla necessità di una maggiore collaborazione tra enti locali, associazioni di micologi e forze dell’ordine per definire protocolli di sicurezza e promuovere corsi di formazione specifici.

Potrebbero essere utili anche misure di monitoraggio continuo delle condizioni meteorologiche e di segnalazione dei percorsi più pericolosi.

La tragedia, infine, rimanda alla riflessione più ampia sulla fragilità umana di fronte alla potenza della natura e sulla necessità di un approccio rispettoso e prudente verso l’ambiente montano.

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