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Rocca di Mezzo: SOS ambulanze, la comunità si mobilita

La comunità di Rocca di Mezzo si trova ad affrontare una criticità impattante per la sicurezza sanitaria, manifestata dalla recente sospensione del servizio di ambulanze h24.

Fino al recente passato, un’ambulanza dislocata in prossimità del Municipio garantiva un intervento tempestivo per i cittadini, trasportandoli all’ospedale dell’Aquila anche nelle ore notturne, grazie all’impegno di volontari.
La sua scomparsa ha generato una mobilitazione civica che si è concretizzata in una raccolta firme, indirizzata a sollecitare il ripristino immediato di un servizio essenziale.

L’attuale gestione, appaltata alla ASL Distretto di Montereale attraverso una procedura di gara, offre una copertura limitata, estendendosi solo dalle 8:00 alle 20:00.

Questa restrizione lascia una fascia oraria cruciale, quella notturna, priva di assistenza diretta, costringendo chi si trovi in condizioni di urgenza a ricorrere alla guardia medica o al numero unico di emergenza 112.

Il tempo di risposta in tali situazioni si rivela problematico: l’ambulanza proveniente dall’Aquila impiega 60-90 minuti per raggiungere Rocca di Mezzo, a cui si aggiungono ulteriori 35 minuti per il trasporto al pronto soccorso.
L’impossibilità di ricorrere all’elicottero durante la notte aggrava ulteriormente la situazione.
La preoccupazione è particolarmente sentita tra la popolazione anziana, un segmento demografico rilevante in un comune che, pur mantenendo una popolazione residente di circa 1.300 unità, vive un incremento esponenziale durante l’alta stagione turistica, raggiungendo picchi di 55.000 presenze considerando l’intero comprensorio che include Rocca di Cambio e Ovindoli.

Questo afflusso di persone, spesso con esigenze sanitarie specifiche, rende la disponibilità di un servizio di emergenza continua non solo auspicabile, ma imprescindibile.

I promotori della petizione sollevano interrogativi sulle priorità di bilancio del Comune, criticando una presunta mancanza di volontà nell’investire nella sicurezza sanitaria locale.

Contrariamente alla ricchezza percepita, si contesta l’assenza di un intervento per assicurare un servizio di ambulanze attivo 24 ore su 24.
Le risorse finanziarie, a quanto pare, vengono destinate ad altre iniziative, come la costruzione di un nuovo Municipio, l’acquisizione di un vecchio cinema destinato a diventare centro culturale e la progettazione di una nuova scuola elementare, nonostante la mancanza di studenti.
Si sottolinea l’esistenza di un edificio storico in piazza, già sede del Municipio e della scuola, che avrebbe potuto essere recuperato, evitando nuove e costose costruzioni.

La comunità evidenzia, inoltre, la discrezionale allocazione di risorse per eventi come feste, fuochi d’artificio e raduni alpini, suggerendo che tali fondi potrebbero essere reindirizzati per finanziare, almeno, un’ambulanza condivisa tra i tre comuni dell’altopiano, ottimizzando le risorse disponibili e garantendo un servizio più equo e accessibile a tutti.

La questione, in definitiva, trascende la semplice carenza di un servizio sanitario, configurandosi come una questione di priorità, responsabilità comunitaria e sostenibilità nel lungo termine.

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