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Castello di Rivoli: Inserzioni, un Nuovo Dialogo tra Arte e Storia

Il Castello di Rivoli inaugura il 26 settembre un ambizioso progetto, “Inserzioni”, concepito come un nuovo paradigma per l’approccio al patrimonio artistico e architettonico.

Questo format, nato nel contesto dei festeggiamenti per i quarant’anni di attività del museo, ambisce a ridefinire il ruolo dell’istituzione come organismo vivente, in costante dialogo con la contemporaneità.
“Inserzioni” non si limita a presentare opere d’arte, ma le integra profondamente nel tessuto stesso del Castello, trasformando gli spazi espositivi in ambienti dinamici e in continua evoluzione.
La prima edizione vede coinvolti tre figure chiave dell’arte contemporanea: Guglielmo Castelli, con la sua ricerca che indaga la relazione tra linguaggio e spazio; Lydia Ourahmane, la cui pratica esplora le complessità dell’identità culturale e del territorio; e Oscar Murillo, noto per le sue installazioni immersive che riflettono sulle dinamiche globali.

Ad ognuno di loro è affidata la creazione di un’opera *site-specific*, un intervento pensato in relazione diretta con l’architettura storica del Castello, con la ricca storia della Collezione e con le opere già presenti, creando così una conversazione poliedrica tra passato e presente.

Il format, strutturato per una durata di sei mesi, con possibilità di rinnovi semestrali, mira a posizionare l’artista al centro della narrazione museale, elevando la sua ricerca individuale a voce guida e sottolineando l’apertura del Castello a un’arte contemporanea inclusiva e socialmente impegnata.

Questa apertura si traduce in un’attenzione particolare a pratiche artistiche che stimolano la riflessione critica e promuovono l’interazione con il pubblico.

Il Castello, in quanto “opera non finita”, si pone come terreno fertile per interventi che trascendono la semplice esposizione, generando esperienze immersive e multisensoriali.

Parallelamente al progetto “Inserzioni”, il Castello presenta un significativo aggiornamento delle sue acquisizioni.
Tra queste, spicca l’opera “Culture Lost and Learned by Heart: Butterfly” (2021) di Adji Dieye, vincitrice del premio Collective 2025, un dono che arricchisce il patrimonio del museo con una prospettiva giovane e innovativa.
L’acquisizione di “Mare con gabbiano” (1967) di Piero Gilardi, grazie al bando Pac promosso dal Ministero della Cultura, rappresenta un importante riconoscimento al contributo dell’artista torinese al panorama dell’arte contemporanea.

Infine, si presenta al pubblico per la prima volta la serie fotografica “a.

C.

” (2017) di Roberto Cuoghi, un corpus di immagini che documenta un percorso scultoreo e un processo di trasformazione sviluppati nel contesto del progetto “Imitatio Christi”, presentato alla Biennale di Venezia del 2017.

Questa serie, inedita fino ad oggi, offre uno sguardo privilegiato sul metodo di lavoro dell’artista e sulla sua ricerca di forme espressive innovative.
L’insieme di queste iniziative consolida il ruolo del Castello di Rivoli come fulcro di sperimentazione artistica e come spazio di dialogo tra diverse generazioni di artisti.

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