Un corteo di luci si accenderà nelle strade di Castelsardo, un fiume silenzioso per salutare Cinzia Pinna, giovane donna strappata alla vita in circostanze tragiche a Palau.
La comunità del borgo, dove Cinzia è nata e cresciuta, si stringe attorno alla sua famiglia, manifestando un profondo lutto e un rifiuto categorico verso ogni forma di violenza.
L’iniziativa, promossa da don Pietro Denicu, parroco della cattedrale di Sant’Antonio Abate, si propone di trasformare il dolore collettivo in un atto di speranza e di impegno civile.
“Diciamo il nostro no alla sopraffazione, sì alla vita che dobbiamo custodire per Cinzia,” l’appello lanciato attraverso i canali social, invitando i cittadini a partecipare a un momento di riflessione e di vicinanza.
La marcia, che avrà inizio alle ore 21 dalla chiesa del Crocifisso, attraverserà le vie del paese per concludersi in piazza Novecentenario, luogo simbolo dell’identità castellese.
La sindaca Maria Lucia Tirotto, esprimendo il cordoglio di tutta la comunità, sottolinea la difficoltà di trovare parole adeguate in un momento di tale dolore.
“Ci sono momenti in cui il linguaggio si rivela insufficiente,” confessa, evidenziando l’unità d’intenti che anima la città.
La tragica perdita di Cinzia ha lasciato un segno indelebile nel cuore di Castelsardo, una ferita che si riapre dopo giorni di angosciosa attesa.
La sindaca, a nome dell’intera amministrazione e dei cittadini, esprime il più profondo cordoglio e la più sincera vicinanza a Renato e Diana, genitori di Cinzia, a Carlotta, figlia, al caro vicesindaco e a tutta la famiglia.
Il destino, crudele e ineluttabile, ha spezzato la speranza di un epilogo diverso.
L’abbraccio silenzioso e commosso della città è indirizzato alla famiglia Pinna, nella speranza che possa offrire un pallido conforto in questo momento di profonda sofferenza.
A Cinzia, va un affettuoso e triste saluto, con il desiderio che possa finalmente trovare la pace che le è stata negata.
Il suo ricordo sarà custodito nel cuore di Castelsardo, testimonianza di una vita interrotta troppo presto.
Cinzia, figlia di una famiglia di successo nel settore turistico, aveva lasciato Castelsardo per intraprendere un percorso professionale nel campo della ristorazione.
Dopo anni di esperienza nei ristoranti e negli hotel di famiglia, anche a Tempio Pausania, aveva trovato un’occupazione a Palau, un luogo che si è rivelato, paradossalmente, il teatro della sua tragica fine.
La sua storia, ora, si intreccia con il dolore di una comunità che cerca risposte e conforto, uniti nella preghiera e nella volontà di non dimenticare.
La fiaccolata rappresenta un atto di dignità e una promessa: quella di ricordare Cinzia, non come vittima, ma come persona amata e ricordata.