La recente approvazione di una delibera regionale destinando 4,3 milioni di euro a interventi strategici per il cicloturismo umbro rappresenta una svolta significativa per lo sviluppo sostenibile del territorio.
Pur riconoscendo che la cifra si discosta dai 5 milioni precedentemente stanziati, si tratta di una vittoria politica di notevole importanza, frutto di un’azione decisa per correggere una precedente decisione che rischiava di compromettere un progetto di ampio respiro.
L’iniziativa, come sottolineato, si configura come un’occasione irripetibile per ridefinire l’identità turistica dell’Umbria, promuovendo un modello di “slow tourism” incentrato sulla mobilità dolce e sulla riscoperta del patrimonio culturale e paesaggistico.
Si tratta di una visione che, in precedenza, è stata fortemente sostenuta e che ora, grazie a questo atto deliberativo, può trovare concreta realizzazione.
Il cuore del progetto si articola in tre assi principali: il completamento del recupero della ex Ferrovia dell’Appennino Centrale nel tratto Umbertide-Gubbio-Fossato di Vico, un’opera cruciale per collegare in modo orizzontale la Ciclovia del Tevere con l’Antica Flaminia e aprire a un turismo attivo aree interne altrimenti isolate; lo sviluppo della ciclovia dell’Antica Via Flaminia, che, unitamente alla Fcu restaurata, creerà un anello turistico di pregio, integrandosi con le ciclovie Assisi-Spoleto e del Nera; e infine, la realizzazione di un anello ciclopedonale attorno al Lago di Piediluco, un gioiello paesaggistico che si interseca con la Via di Francesco e valorizza il Parco Naturale della Cascata delle Marmore.
L’analogia con il modello San Candido-Lienz sottolinea il potenziale di crescita e l’attrattiva che questi percorsi possono generare.
Questo risultato, frutto di un confronto aperto e costruttivo con l’assessore di riferimento, testimonia come l’ascolto e la capacità di mediazione possano portare a scelte strategiche condivise.
L’ambizione è quella di creare un sistema integrato e innovativo, dove la mobilità ferroviaria e ciclabile si integrano per offrire un’esperienza turistica completa e accessibile.
Si tratta di un’opportunità imperdibile per posizionare l’Umbria all’avanguardia nel settore del turismo sostenibile, attrarre un flusso di visitatori di alta qualità, sensibili all’ambiente e desiderosi di scoprire le eccellenze del territorio.
L’obiettivo è quello di creare un’offerta turistica capace di valorizzare il patrimonio culturale, enogastronomico e paesaggistico, rafforzando l’immagine della regione e generando un impatto economico positivo.
Si sollecita pertanto l’Assessorato alle Infrastrutture ad agire con la massima urgenza, supportando i comuni capofila (Gubbio, San Gemini e Terni) nell’ottenimento dei finanziamenti statali del Fsc.
È fondamentale istituire un tavolo di lavoro permanente che coinvolga tutti gli attori rilevanti (Rfi, Trenitalia, Umbria Mobilità, Sviluppumbria) per definire una gestione efficiente del progetto e garantire la sua rapida realizzazione.
In particolare, si pone l’accento sulla necessità di accelerare i tempi in vista dell’entrata in funzione della Ferrovia Centrale Umbra entro il 2026, con treni Minuetto completamente rinnovati e un’immagine valorizzata dalle bellezze umbre.
Il tempo a disposizione è limitato e l’Umbria non può permettersi ritardi in un progetto di tale portata, che rappresenta una vera e propria rivoluzione per il turismo regionale.