25 agosto 2024 – 11:45
Il mondo del calcio ha subito una trasformazione radicale nel corso degli anni, abbandonando le vecchie bandiere che una volta lo caratterizzavano. Questo cambiamento è stato confermato anche con la cessione di Buongiorno, un giocatore che ha percorso tutta la sua carriera fino al debutto in prima squadra e all’approdo in Nazionale. La fine della storia del Torino con Bellanova ha sorpreso molti osservatori per la sua drammaticità, sollevando interrogativi sulla strategia di ricostruzione adottata dal patron Cairo. Cravero, esperto del settore, si è mostrato stupito sia per la decisione di vendere il giocatore che per la rapidità con cui l’operazione si è conclusa, escludendo però l’ipotesi che il calciatore abbia richiesto il trasferimento.Secondo Cravero, se Bellanova avesse voluto andarsene avrebbe presentato un certificato medico e avrebbe parlato direttamente con la società anziché essere convocato per le partite. Quindi, l’iniziativa di cedere il giocatore sembra essere stata una scelta ponderata da parte del Torino, motivata dalla necessità di fare cassa anche se a rischio di indebolirsi se gli introiti non verranno reinvestiti adeguatamente.L’arrivo di Pedersen non sembra essere sufficiente a colmare il vuoto lasciato da Bellanova, poiché Vanoli potrebbe optare per spostare Lazaro sulla fascia destra considerando l’acquisto di Sosa per quella sinistra. La strategia adottata dal Torino sembra aver portato a conseguenze negative, infiammando i tifosi e segnalando chiaramente un ridimensionamento della squadra: non più accontentarsi della metà classifica.Nonostante ciò, Cravero ritiene che Cairo abbia valutato attentamente le implicazioni delle sue azioni e abbia puntato principalmente sugli aspetti economici. L’addio del terzino sembrava quindi essere stato pianificato nei dettagli, ma resta da vedere come il Torino saprà gestire questa fase delicata senza compromettere ulteriormente le proprie ambizioni sportive.
