venerdì 26 Settembre 2025
16.4 C
Trieste

Trieste, bloccato il porto: attivisti contro la nave MSC Melani III

Un centinaio di attivisti ha ripreso questa mattina l’azione di protesta al Varco 4 del porto di Trieste, interrompendo il traffico in opposizione all’attracco previsto per la nave MSC Melani III.
La nave, proveniente dallo scalo israeliano di Ashdod e diretta a Haifa, con una sosta intermedia a Ravenna e Venezia, è al centro di un conflitto etico e politico che coinvolge il territorio.

L’azione si inserisce nello sciopero generale indetto da USB Trieste, avviato con il primo turno di lavoro alle sei del mattino, un segnale di dissenso che si propaga attraverso le infrastrutture vitali per il commercio internazionale.

Sasha Colautti, portavoce di USB Trieste presente al presidio, ha chiarito come la MSC Melani III fosse già stata oggetto di un blocco a Ravenna la settimana precedente, a causa del suo carico di armamenti.
La protesta odierna, pur in assenza di dettagli specifici sul carico attuale, mira a denunciare il ruolo della nave all’interno di un più ampio sistema di commercio di armi, non limitato esclusivamente al traffico con lo Stato di Israele.

La protesta, al di là della mera interruzione del traffico portuale, solleva interrogativi urgenti sulla responsabilità delle istituzioni locali e nazionali.
Colautti ha esplicitamente richiesto un dialogo aperto e trasparente con l’Autorità Portuale e il Comune, affinché si definiscano chiaramente i criteri e i limiti di una collaborazione commerciale con lo Stato di Israele, considerato da molti inaccettabile alla luce degli attuali conflitti.
La richiesta si estende a un intervento governativo, con l’imposizione di sanzioni economiche e l’interruzione di ogni forma di relazione commerciale.
L’impegno degli attivisti va oltre la denuncia immediata; si tratta di un appello a una profonda riflessione sul ruolo dell’Italia nel commercio globale di armamenti e sulle implicazioni morali di tale coinvolgimento.
La facilitazione del trasporto di armi attraverso i porti italiani è percepita come una gravissima responsabilità, che compromette i principi di pace e sicurezza internazionale.
L’evoluzione della protesta mattutina dipenderà in parte dalla partecipazione e dal numero di persone che si uniranno al presidio.

L’azione di protesta, che precedentemente aveva visto un’espansione al centro città con un corteo, dimostra la crescente mobilitazione dell’opinione pubblica e la volontà di trasformare una protesta localizzata in un movimento più ampio e articolato, capace di influenzare le decisioni politiche e di promuovere un cambiamento di paradigma nei rapporti commerciali internazionali.

Il Varco 4 è diventato così un punto nevralgico, simbolo di un conflitto tra interessi economici e imperativi etici.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -