L’inchiesta in corso, condotta dal Nucleo Antisofisticazioni Carabinieri di Caserta sotto la direzione della Procura di Santa Maria Capua Vetere, solleva gravi accuse nei confronti di un pediatra convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale, sospeso temporaneamente dall’esercizio della professione.
Le indagini hanno portato alla luce un presunto schema fraudolento volto a ingannare l’Asl e perpetrare una truffa ai danni dello Stato.
L’ipotesi di reato principale si configura come truffa aggravata, in quanto il professionista avrebbe falsamente attestato l’effettuazione di vaccinazioni a minori, al fine di percepire indebiti rimborsi economici.
Parallelamente, è contestato il reato di falsità in atto pubblico, derivante dalla presunta alterazione dei registri di vaccinazione e dalla contraffazione delle firme dei genitori, i quali hanno formalmente disconosciuto la validità delle stesse.
La frode, presumibilmente attuata nelle campagne vaccinali del 2022/2023 e 2023/2024, si basava sulla registrazione fittizia di somministrazioni vaccinali a minori di 18 anni.
Per ciascuna vaccinazione falsamente dichiarata, il pediatra avrebbe incassato un compenso di 15 euro, costituendo un ingente beneficio economico illecitamente ottenuto.
L’indagine ha svelato un sistema complesso, dove la manipolazione dei documenti ufficiali e la compromissione della fiducia dei genitori si intrecciano per costruire un quadro di comportamenti fraudolenti che minano l’integrità del sistema sanitario nazionale.
La sospensione temporanea dall’esercizio della professione rappresenta una misura cautelare volta a garantire l’impossibilità di ulteriori condotte illecite e a preservare l’affidabilità del servizio vaccinale, elemento cruciale per la salute pubblica.
L’esito del procedimento giudiziario determinerà l’accertamento definitivo delle responsabilità e la conseguente applicazione delle sanzioni previste dalla legge, con l’obiettivo di ristabilire la legalità e tutelare il bene comune.