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mercoledì 12 Novembre 2025

Cucinelli sotto inchiesta: lusso, etica e l’ombra della Russia

Brunello Cucinelli, emblema del lusso “quieto” e della sartoria artigianale italiana, si trova al centro di un’indagine che solleva interrogativi complessi sul delicato equilibrio tra etica aziendale, strategia commerciale e percezione del valore di un marchio.

Le accuse, provenienti da fonti esterne, si articolano su due fronti principali: un presunto elusione delle sanzioni imposte all’esportazione in Russia e una politica di pricing aggressiva che, a detta dei critici, comprometterebbe l’aura di esclusività che ha contribuito alla sua reputazione globale.
La prima questione riguarda l’operato in Russia, paese dove le normative impongono un divieto di esportazione di beni di valore superiore ai 300 euro.
Le indagini, ancora in corso, ipotizzano che il marchio potrebbe aver adottato meccanismi per aggirare tali restrizioni, potenzialmente attraverso la suddivisione dei prodotti in unità di costo inferiore a tale soglia, o attraverso la vendita tramite distributori esterni che operano al di fuori del diretto controllo del marchio.
Se confermate, queste accuse potrebbero comportare gravi ripercussioni legali e danneggiare in modo significativo la reputazione di Cucinelli, minando la fiducia dei consumatori e dei partner commerciali.
La seconda polemica verte sull’adozione di sconti e promozioni, una strategia non sempre compatibile con un posizionamento come marchio di lusso.
Se, logicamente, la concessione di sconti era un’eventualità considerata, la frequenza e l’intensità delle riduzioni di prezzo, le quali,Il “quiet luxury” si fonda anche sulla disponibilità, in modo che il lusso è presente, e i prezzi che si percepisce.

La filosofia aziendL’abbondanza di magazzino,, una volta, si presume, ma poi,Il fabbrica e riducendo.

La presenza i.
e ii.

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