venerdì 26 Settembre 2025
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Sella alla Memoria: Un Viaggio da Auschwitz a Fossoli

Un’epopea ciclistica di millecinquecento chilometri, un percorso tracciato sull’orizzonte europeo per ripercorrere, in parte, il viaggio di ritorno di Primo Levi, evocando le ombre e le voci silenziate dalla storia.

“Inseguendo la libertà.
Una riflessione sulla memoria in sella alla mia bicicletta” è il titolo dell’iniziativa che vede protagonista Michele Iacomino, un uomo di quarant’anni, originario di Carpi, intraprendere un viaggio simbolico da Auschwitz-Birkenau a Fossoli, attraversando Polonia, Austria, Germania e Italia.

L’impulso a questo viaggio, sostenuto dalla Fondazione Fossoli, nasce da un sentimento profondo, un’inquietudine costante che affiora durante gli allenamenti quotidiani di Iacomino nei pressi del Campo di Fossoli.
La presenza delle macerie, il peso del passato, lo hanno spinto a interrogarsi sulla sorte di coloro che furono imprigionati, a scavare nella memoria collettiva per restituire dignità alle storie dimenticate.

L’atleta non si limita a interrogarsi sulla sofferenza umana, ma si concentra in particolare sul destino degli sportivi, figure spesso marginalizzate nel racconto dell’orrore, strappate alle competizioni, alle passioni, alle speranze, per essere ridotte a numeri, a destini segnati da un’ideologia aberrante.

Il viaggio non è solo un’impresa fisica, ma un percorso di ricerca e di narrazione.

Accompagnato da Roberta Gibertoni di Pro Forma Memoria e dal regista Nicola Nannavecchia, che ne realizzerà un documentario, Iacomino attraverserà luoghi carichi di storia, veri e propri memoriali dell’orrore: Auschwitz-Birkenau, il complesso di Mauthausen e Gusen, Dachau, Bolzano-Gries e, infine, Fossoli.
Durante il percorso, attraverso brevi filmati web trasmessi in diretta, Iacomino condividerà non solo la sua esperienza fisica, ma soprattutto le storie dei luoghi attraversati e le vicende degli atleti deportati, restituendo voce a chi non ne ha più.

Si tratta di un tentativo di ricostruire frammenti di vite spezzate, di riappropriarsi di un passato che rischia di essere dimenticato.
L’esperienza culminerà nel Campo di Fossoli con l’allestimento della mostra itinerante “Sport, sportivi e Giochi Olimpici nell’Europa in guerra (1936-1948)”, un’importante esposizione realizzata dal Mémorial de la Shoah di Parigi, che offrirà un’ulteriore prospettiva sul rapporto tra sport, ideologia e persecuzione durante il ventennio e immediatamente successivo.

La mostra, che rimarrà aperta fino agli inizi del 2026, intende stimolare la riflessione sul ruolo dello sport come strumento di propaganda e sulla sua manipolazione da parte di regimi totalitari, mettendo in luce la drammatica contrapposizione tra l’ideale olimpico di pace e amicizia e la realtà brutale della guerra e della persecuzione.

Il progetto “Inseguendo la libertà” si configura, dunque, come un omaggio a coloro che persero la vita, un monito per le generazioni future e un invito a non dimenticare mai le lezioni della storia.

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