venerdì 26 Settembre 2025
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Genova Universitaria: Aggressione e Vandalismo, Preoccupa il Ministero

La recente escalation di tensioni che investe il sistema universitario italiano, con particolare riferimento all’Università di Genova, desta profonda preoccupazione e richiede un’azione decisa e ponderata da parte delle istituzioni.

Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, segue con estrema attenzione l’evolversi della situazione, che ha assunto connotati allarmanti in seguito a un atto di aggressione nei confronti di un dipendente tecnico-amministrativo.

L’episodio, verificatosi nel tentativo del lavoratore di accedere alla sede centrale di via Balbi, attualmente oggetto di occupazione, configura una grave violazione della legalità e un’intollerabile mancanza di rispetto verso chi opera per il corretto funzionamento dell’ateneo.
Al di là della ferita personale inflitta al dipendente, l’aggressione rappresenta un attacco diretto alla libertà di accesso ai luoghi di lavoro e alla possibilità di svolgere le proprie mansioni senza timori.

La gravità del quadro è ulteriormente aggravata da atti vandalici di significativa portata, documentati dall’amministrazione universitaria e consistenti in danni strutturali, imbrattamenti e la presenza di scritte denigratorie.
Questi gesti non solo comportano un onere economico per la collettività, ma testimoniano una profonda crisi di valori e un rifiuto del dialogo costruttivo.

Il Ministero, in stretto coordinamento con le forze dell’ordine e la magistratura, si è riservato il diritto di richiedere il risarcimento integrale dei danni subiti, auspicando al contempo che le indagini conducano rapidamente all’identificazione e alla punizione dei responsabili.

La reazione del Ministro Bernini, esprime un profondo sdegno per la violenza e la distruzione, sottolineando l’importanza di tutelare la dignità e la sicurezza di ogni lavoratore universitario.

Ha personalmente sollecitato il Rettore Federico Delfino a trasmettere al dipendente aggredito le più vive espressioni di solidarietà e vicinanza, riconoscendo il suo coraggio e la sua dedizione al servizio pubblico.
L’atto di aggressione, infatti, si configura come un attacco non solo a un singolo individuo, ma all’intera comunità accademica e ai valori di impegno civico e rispetto delle regole che essa promuove.

La situazione attuale pone interrogativi cruciali sul ruolo dell’università nella società contemporanea e sulla necessità di trovare soluzioni condivise per affrontare le istanze di protesta, garantendo al contempo il diritto allo studio, la libertà di espressione e il rispetto della legalità.

È imperativo promuovere un dialogo aperto e costruttivo tra tutte le componenti della comunità universitaria – studenti, docenti, personale tecnico-amministrativo e rappresentanti delle istituzioni – al fine di risolvere le controversie e costruire un futuro in cui l’università possa tornare ad essere un luogo di crescita intellettuale, di ricerca e di scambio pacifico di idee.

La tutela del diritto al lavoro e la salvaguardia del patrimonio accademico si configurano come priorità assolute, elementi imprescindibili per garantire la piena funzionalità del sistema universitario e la sua capacità di contribuire al progresso del Paese.

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