La prospettiva di un attracco a La Spezia per la nave cargo statunitense *Slsc Severn*, precedentemente respinta da Livorno e Carrara, solleva una questione di coscienza collettiva che interpella l’intera comunità.
Il consigliere comunale Massimo Lombardi, attraverso una lettera aperta indirizzata al sindaco Pierluigi Peracchini, lancia un appello urgente e appassionato, esortando a un atto di responsabilità morale e politica.
La *Slsc Severn*, avvolta in un’inquietante silenzio tecnologico, simboleggia un’implicazione scomoda: la possibilità che il porto spezzino diventi un punto di transito per armamenti destinati a perpetrare la sofferenza di un popolo.
L’immagine di una nave fantasma che si avvicina alle coste non è solo un dato di fatto logistico, ma un’allegoria del silenzio che troppo spesso accompagna le tragedie globali.
La Spezia, città che ha siglato un significativo patto di gemellaggio nel 2005 con Haifa e Jenin, testimoniando un impegno concreto verso il dialogo e la riconciliazione tra Israele e Palestina, si trova ora di fronte a un bivio.
L’iniziativa del 2007, con la conferenza di Pace tra città, si pone come un faro di speranza, un impegno a costruire ponti e non a facilitare la guerra.
Permettere l’attracco della *Slsc Severn* negherebbe il significato di tali iniziative, tradendo un ideale di giustizia e solidarietà.
Le recenti manifestazioni in città, l’eco delle voci spezzine che si levano contro la violenza e il genocidio in Palestina, rappresentano una chiara espressione di sdegno e compassione.
Questo appello, pertanto, non è solo una richiesta politica, ma una chiamata alla responsabilità individuale, un invito a confrontarsi con la propria coscienza e a non rimanere indifferenti di fronte a un’emergenza umanitaria di tale portata.
Le divergenze politiche, le incomprensioni e i contrasti ideologici che spesso animano il dibattito pubblico, appaiono irrilevanti di fronte alla gravità della situazione.
Si tratta di un momento che trascende le appartenenze politiche e richiede un gesto unitario, un atto di coraggio civile.
L’impegno solennemente assunto sulla Costituzione italiana, la promessa di difendere i valori della democrazia e della giustizia, impone un rifiuto categorico di qualsiasi forma di complicità con la perpetrazione di atti di violenza e oppressione.
La Spezia non può, non deve, diventare una base logistica per la prosecuzione di un conflitto che sta causando immani sofferenze.
L’appello è chiaro: impedire l’attracco della *Slsc Severn*, affermare un no inequivocabile a ogni forma di sostegno alla guerra, e riaffermare l’impegno di una comunità che aspira a essere protagonista di un futuro di pace e di giustizia per tutti.