sabato 27 Settembre 2025
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Palermo

Sciacca, ritrovati due cani assassinati: riapre la ferita del 2018

La scoperta di due cani brutalmente assassinati a Sciacca, in provincia di Agrigento, riapre una ferita profonda nel tessuto sociale e ambientale della comunità.

Il ritrovamento, avvenuto in contrada Muciare, una località tristemente nota per il macabro ritrovamento del 2018 di trenta carcasse canine avvelenate, desta orrore e richiede un’indagine approfondita per identificare i responsabili e, soprattutto, per comprendere le motivazioni alla base di un gesto di tale ferocia.

I due cani, trovati con ferite traumatiche compatibili con colpi inferti da oggetti contundenti, presumibilmente pietre, presentano segni che suggeriscono la possibilità che siano stati eliminati in un luogo diverso e poi trasportati sul posto.

L’ipotesi è al vaglio degli inquirenti, supportata dall’assenza di segni di lotta sul terreno e dalla relativa pulizia dell’area circostante.

Le autorità locali, in collaborazione con i veterinari dell’Asp di Agrigento e gli agenti della polizia municipale, stanno lavorando per ricostruire la dinamica degli eventi.

Il Comune è impegnato a verificare lo status dei cani, per determinare se si trattasse di randagi o di animali di proprietà, un dettaglio cruciale per orientare le indagini e identificare eventuali proprietari.
Le carcasse sono state trasferite all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Palermo per l’esecuzione di autopsie e analisi tossicologiche, che potrebbero fornire elementi decisivi per accertare le cause della morte e individuare eventuali sostanze utilizzate.

La Procura della Repubblica di Sciacca ha avviato un’inchiesta, delegando gli inquirenti a raccogliere testimonianze, esaminare possibili video di sorveglianza e seguire ogni pista utile a fare luce sulla vicenda.
L’assessore comunale al Randagismo, Agnese Sinagra, ha espresso profondo sdegno e condanna per l’atroce episodio, definendolo un atto di violenza “assurdo e inaudito”, che testimonia una pericolosa escalation di disumanità nei confronti degli animali.

L’accaduto non solo evidenzia la necessità di rafforzare la tutela del benessere animale, ma anche di promuovere una maggiore sensibilizzazione e cultura del rispetto verso tutte le forme di vita.
La comunità è chiamata a reagire con fermezza, denunciando questi atti barbarici e sostenendo le associazioni animaliste impegnate nella salvaguardia degli animali abbandonati e maltrattati.
La vicenda ripropone, inoltre, la questione della gestione dei cani randagi, sollevando interrogativi sulla necessità di politiche più efficaci per il controllo delle nascite e il benessere degli animali presenti sul territorio.

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