venerdì 26 Settembre 2025
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Lavoro in Italia: frattura generazionale e nuove priorità

L’evoluzione del rapporto tra l’individuo e il lavoro in Italia rivela una frattura generazionale profonda e un cambiamento di paradigma più ampio.

L’indagine “Engagement e produttività: navigare le nuove dinamiche lavorative” del Censis, supportata da Philip Morris Italia, dipinge un quadro in cui il lavoro, tradizionalmente pilastro dell’identità e del benessere, sta progressivamente erodendo il suo ruolo centrale nella vita di quasi la metà degli italiani (47,8%).

Questa tendenza, lungi dall’essere una novità, si configura come una trasformazione culturale in atto, accentuata in particolare tra le nuove generazioni.
Il dato più significativo emerge dall’analisi demografica: il 54,1% degli individui tra i 18 e i 44 anni percepisce il lavoro come un elemento non preponderante, o addirittura secondario, nelle proprie priorità.
Questa disconnessione suggerisce una revisione delle aspettative e dei valori che guidano le scelte professionali.

Non si tratta semplicemente di una ricerca di maggiore flessibilità o di migliori condizioni salariali, ma di una rivalutazione del significato stesso del lavoro in relazione ad altri aspetti della vita, quali la crescita personale, la realizzazione di passioni, la cura della salute mentale e l’equilibrio tra vita professionale e privata.
Al contrario, la coorte dei cosiddetti “senior” (individui con più di 65 anni) mostra un’aderenza più forte al modello tradizionale, con il 66,3% che continua a considerare il lavoro come un valore imprescindibile.

Questa differenza generazionale riflette non solo esperienze lavorative differenti, ma anche un diverso contesto storico e sociale.
Per i senior, il lavoro ha spesso rappresentato un mezzo di sostentamento, un percorso di stabilità e un simbolo di appartenenza sociale, valori che faticano a trovare eco nelle nuove generazioni, esposte a un mercato del lavoro più precario, instabile e, spesso, frustrante.

L’indagine del Censis solleva interrogativi cruciali sul futuro del lavoro in Italia e sulla necessità di ripensare le politiche e le strategie aziendali per attrarre e fidelizzare i talenti.

Il modello tradizionale, basato sulla dedizione assoluta al lavoro e sull’aspettativa di una carriera lineare e stabile, sembra destinato a scomparire.
Le aziende dovranno quindi essere in grado di offrire un ambiente di lavoro più stimolante, flessibile e in linea con le aspettative dei giovani, valorizzando non solo la produttività, ma anche il benessere e la crescita personale dei propri dipendenti.

In un’epoca di cambiamenti rapidi e incertezze, la capacità di adattamento e l’innovazione saranno fondamentali per garantire la competitività del sistema economico italiano e il benessere della sua popolazione.

L’evoluzione del concetto di “engagement” e la ricerca di un “coinvolgimento” autentico diventano imperativi per un futuro lavorativo sostenibile e prospero.

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