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Truffa e Rapina: Arrestati i Colpevoli, Sfruttavano Anziani

Un’astuta e premeditata narrazione di inganno e manipolazione ha portato all’arresto di due individui in Campania, accusati di aver perpetrato una rapina e una sofisticata truffa ai danni di una donna anziana residente a Polistena, in provincia di Reggio Calabria.

L’evento, che si inserisce in un quadro preoccupante di crescenti fenomeni di *grooming* e sfruttamento della vulnerabilità altrui, rivela una fredda pianificazione criminosa volta a sfruttare la fiducia e la paura delle vittime.

Il modus operandi, accuratamente orchestrato, si è avvalso della tecnica della “falsa identità professionale”.
La vittima, ignara del pericolo, ha ricevuto una telefonata proveniente da un uomo che si è presentato come un avvocato, adottando un tono di urgenza e autorevolezza.

La scaltra impostazione narrativa ha giocato sull’angoscia genitoriale, raccontando una fittizia detenzione della figlia e richiedendo un immediato versamento di denaro e la consegna di preziosi come unica via per evitare conseguenze legali più gravi.
Le indagini, sviluppate con acume da parte dei Carabinieri, hanno permesso di ricostruire un quadro più ampio dell’attività criminale della coppia, rivelando tentativi analoghi rivolti ad altre persone anziane, tra cui una residente a Cittanova.
Quest’ultima, grazie alla propria intelligenza e fiuto, ha intuito l’inganno e prontamente ha allertato le forze dell’ordine, fornendo un elemento cruciale per l’avvio delle indagini formali.
L’impiego di sistemi di videosorveglianza ha giocato un ruolo decisivo nell’identificazione dei presunti responsabili.
Le immagini, analizzate con attenzione, hanno permesso di tracciare il percorso dell’autovettura utilizzata dalla coppia mentre si dirigeva verso nord, lungo l’autostrada.

La collaborazione tra le diverse articolazioni delle forze dell’ordine, in particolare la segnalazione del modello e della targa del veicolo alla Polizia Stradale, ha consentito un rapido intervento e il blocco della coppia nelle immediate vicinanze dello svincolo di Lamezia Terme.
La successiva perquisizione dell’autovettura ha confermato il possesso del denaro contante e dei gioielli sottratti alla vittima, elementi tangibili a supporto dell’accusa.

Il Giudice per le Indagini Preliminari di Lamezia Terme, condividendo le valutazioni della Procura della Repubblica, ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti della coppia, ritenendo sussistenti gravi indizi di colpevolezza e il pericolo di fuga o inquinamento delle prove.

Questo provvedimento rappresenta una risposta netta e un segnale di deterrenza nei confronti di chiunque si renda colpevole di sfruttare la fragilità delle persone anziane per fini illeciti.

L’evento solleva, inoltre, un dibattito urgente sulla necessità di rafforzare l’educazione civica e la sensibilizzazione nei confronti di queste truffe sempre più sofisticate, promuovendo un’attenta verifica delle identità e delle richieste di denaro provenienti da numeri sconosciuti.

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