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Asta benefica: adottare una parola per il Dizionario di genere

Il 29 settembre, alle ore 18:30, il Circolo dei Lettori di Torino ospita un’asta benefica inedita: l’adozione simbolica di una parola estratta dal “Dizionario di genere” di Marzia Camarda.

Quest’opera, un punto di riferimento imprescindibile nel panorama della riflessione contemporanea, rappresenta il primo dizionario tecnico dedicato alle sfaccettature del genere, raccogliendo 2.417 voci che illuminano i meccanismi sociali, economici e culturali alla base delle disparità.
L’asta non è semplicemente un evento di raccolta fondi, ma un investimento nel futuro di una piattaforma interattiva concepita come strumento didattico e formativo di ampio respiro.

Destinata a educatori, professionisti operanti in diversi settori – scuole, aziende, sanità, forze dell’ordine, media – e a tutti coloro che desiderano approfondire la complessità del tema di genere, la piattaforma ambisce a creare un ecosistema di conoscenza partecipativo.
Chi adotterà una parola – tra le 35 disponibili, che spaziano dall’imprenditoria femminile all’educazione finanziaria, dal consenso alle pari opportunità – contribuirà direttamente alla realizzazione di questa risorsa.

L’adozione non si limiterà alla mera donazione: sarà riconosciuta pubblicamente, sancendo il sostegno al progetto e offrendo visibilità al suo sostenitore.

Il “Dizionario di genere.
Definizioni e relazioni per la comprensione dei fenomeni sociali legati al genere”, arricchito dalla prefazione di Francesca Romana Recchia Luciani, si distingue per la sua ambizione: un censimento senza precedenti a livello internazionale che mira a catalogare in maniera sistematica tutti i concetti chiave connessi alle disuguaglianze, alle identità di genere, agli orientamenti sessuali, e alle loro ripercussioni economiche e sociali.
Piuttosto che aspirare a un’esaurienza impossibile, il dizionario si propone come un “dizionario di primo ingresso”, un punto di partenza per l’esplorazione di un campo minato di stereotipi, pregiudizi e oppressioni.

Non si limita a denunciare le disuguaglianze subite dalle donne e dalle identità marginalizzate, ma affronta anche le dinamiche di svantaggio che possono investire gli uomini, offrendo una visione d’insieme che integra prospettive storiche e transculturali, superando i confini geografici e culturali italiani ed europei.

La piattaforma interattiva, alimentata dall’esperienza collettiva, incoraggerà l’aggiunta di contributi multimediali – fotografie, link, video, documenti – creando una mappa dinamica e costantemente aggiornata della complessità umana.

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