Nel cuore del Nuorese, in un’area remota nei pressi di Fonni, è stata smantellata un’operazione di coltivazione illegale di cannabis indica di proporzioni eccezionali.
L’intervento, frutto di una complessa attività di intelligence condotta congiuntamente dai finanzieri del comando provinciale di Nuoro e dalle Unità Aeree dello Squadrone Mobile della Guardia di Finanza di Cagliari, ha portato alla luce un’infrastruttura sofisticata e ben organizzata, progettata per massimizzare la produzione di stupefacenti.
L’impianto, nascosto in un terreno di difficile accesso, rivelava un sistema di irrigazione all’avanguardia, esteso per oltre due chilometri di tubazioni interrate.
Questa complessa rete era alimentata da un motore potente, deputato a captare acqua sorgiva dal sottosuolo, garantendo un apporto idrico costante e ottimale per le piante, elemento cruciale per ottenere infiorescenze particolarmente ricche di cannabinoidi.
L’acqua, elemento vitale e spesso scarsamente disponibile in queste aree, era quindi strategicamente gestita per favorire la crescita e lo sviluppo delle piante.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Nuoro, hanno inoltre permesso di individuare un sistema di videosorveglianza, elemento che testimonia il livello di professionalità e l’attenzione alla sicurezza adottati dagli organizzatori della coltivazione illecita.
La presenza di telecamere e sistemi di allarme suggerisce una pianificazione meticolosa e una volontà di proteggere il “business” da eventuali intrusioni o controlli.
Il sequestro ha interessato circa 2.500 piante, per un peso complessivo stimato in oltre due tonnellate e mezzo.
Le analisi pervenute dal laboratorio dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Cagliari hanno confermato l’elevato contenuto di sostanze stupefacenti, indicando che le infiorescenze erano prossime alla piena maturazione, pronte ad alimentare il mercato illegale.
La quantità sequestrata, significativa, suggerisce un’organizzazione radicata e capace di operare in segreto per un periodo prolungato.
L’eliminazione della piantagione, un’operazione complessa e impattante sull’ambiente, ha visto il coinvolgimento dell’Agenzia Regionale Forestas, nell’ambito di un protocollo d’intesa promosso dalla Prefettura di Nuoro.
Questa collaborazione sottolinea l’importanza di un approccio multidisciplinare e coordinato per affrontare il fenomeno della coltivazione illegale di stupefacenti, tenendo conto non solo dell’aspetto repressivo, ma anche di quello ambientale e di ripristino del territorio.
L’intervento di Forestas è stato cruciale per mitigare i danni ecologici causati dalla coltivazione intensiva e per avviare le operazioni di bonifica dell’area interessata, restituendola alla sua originaria condizione ambientale.
Le indagini proseguono a ritmo serrato per identificare e assicurare alla giustizia i responsabili di questa sofisticata operazione criminale.