Dopo un percorso ospedaliero durato circa un mese, Massimo Moratti ha lasciato l’Istituto Humanitas di Rozzano, segnando un ritorno a casa accolto con sollievo e affetto.
Il leader storico dell’Inter, figura carismatica nel panorama calcistico italiano, aveva precedentemente affrontato un delicato episodio di polmonite che lo aveva richiesto ad un ricovero prolungato.
La gravità della condizione clinica aveva inizialmente portato all’ammissione in terapia intensiva, dove, in una fase critica, si è resa necessaria l’intubazione per supportare la funzionalità respiratoria.
Questo intervento, seppur necessario, aveva generato preoccupazione tra i tifosi e i conoscenti, testimoniando la serietà del quadro clinico.
L’Istituto Humanitas, rinomato centro di eccellenza per la cura di patologie respiratorie, ha fornito assistenza medica all’avanguardia, con un team di specialisti impegnati nel monitoraggio costante delle condizioni di Moratti e nella graduale riabilitazione.
Il percorso di degenza ha rappresentato un momento di profonda riflessione, non solo per il diretto interessato, ma anche per l’intera comunità nerazzurra, abituata a vederlo come un punto di riferimento attivo e dinamico.
La dimissione odierna non sancisce la completa guarigione, ma rappresenta un passo significativo verso il ritorno alla normalità.
Si prevede un periodo di convalescenza e monitoraggio per consolidare il recupero e ripristinare pienamente le energie.
L’esperienza ha offerto un’occasione per apprezzare ulteriormente il valore della resilienza, della cura e della comunità.
L’affetto dei tifosi, manifestato attraverso messaggi di auguri e sostegno, ha rappresentato un elemento cruciale nel morale di Moratti e ha rafforzato il legame indissolubile che lo unisce al mondo dell’Inter e al calcio italiano.
Il ritorno a casa è un segnale di speranza e un preludio a una nuova fase, in cui Moratti potrà dedicarsi alla sua famiglia e, si spera, continuare a contribuire con la sua passione e la sua esperienza nel mondo del calcio.