Gli indigeni Purépecha hanno manifestato la loro protesta bloccando almeno sei autostrade statali e federali nello stato di Michoacán, in Messico, in occasione della Giornata internazionale delle vittime delle sparizioni forzate. La scomparsa di oltre 115.000 persone nel Paese ha spinto il Consiglio Supremo Indigeno di Michoacán, che rappresenta più di 70 comunità dei gruppi etnici Purépecha, Nahuatl, Mazahua e Otomí, a chiedere chiarezza sul caso. I blocchi stradali stanno causando gravi disagi nella regione.La richiesta del Consiglio è rivolta al governo del presidente messicano Andrés Manuel López Obrador affinché si faccia luce sulla scomparsa forzata di cinque membri della famiglia Guzmán Cruz e due loro amici avvenuta nel 1974 per mano di presunti soldati dell’Esercito. Questi individui erano residenti nei villaggi Purépecha e sarebbero stati perseguitati e costretti dopo essere stati identificati come “attivisti sociali” e “oppositori politici” dal governo dell’ex presidente Luis Echeverría Álvarez.Il Consiglio ha rivelato prove che suggeriscono che alcuni membri della famiglia Guzmán Cruz siano stati uccisi durante i cosiddetti ‘voli della morte’, un tragico episodio in cui 183 persone indicate in una lista furono gettate da aerei nell’Oceano Pacifico tra il 1972 e il 1974 da parte dell’Esercito e dell’estinta Direzione Federale di Sicurezza (Dfs) insieme alla Polizia Giudiziaria di Guerrero. La lotta per la verità e la giustizia continua a muovere le comunità indigene coinvolte, mentre cercano risposte alle ingiustizie subite nel passato.
Proteste indigene in Messico per le sparizioni forzate: richiesta di giustizia.
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