sabato 27 Settembre 2025
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Cagliari, Ragnedda: nuove indagini sull’omicidio Pinna

L’indagine, condotta con rigore metodologico dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Cagliari, si concentra sulla tenuta di Emanuele Ragnedda, l’imprenditore vitivinicolo arrestato per l’omicidio di Cinzia Pinna, la giovane donna scomparsa a Palau.
Il caso, che ha scosso profondamente la comunità sarda, è ora al centro di una complessa operazione volta a ricostruire la dinamica dei fatti e a raccogliere elementi di prova cruciali per il processo.

Una riunione cruciale è prevista a breve tra i periti dell’Arma e il pool di magistrati incaricati del caso, guidato dal procuratore Gregorio Capasso e dalla sostituta Noemi Mancini.

L’obiettivo è definire la strategia per l’analisi forense dei veicoli di Ragnedda e Pinna, un aspetto fondamentale per tracciare gli spostamenti e i possibili luoghi collegati all’evento.
Parallelamente, la ricerca di oggetti personali di Cinzia Pinna, in particolare il suo cellulare, continua a rappresentare una priorità investigativa.

Le ultime comunicazioni interrotte bruscamente, con tentativi di contatto falliti fino alle prime ore del mattino, suggeriscono la potenziale perdita o occultamento del dispositivo, che potrebbe contenere informazioni decisive.

L’autopsia sul corpo della vittima è imminente, un momento critico che determinerà la ricostruzione delle cause e delle modalità della morte.

L’esame sarà condotto con la partecipazione di consulenti nominati sia dalla difesa di Ragnedda, che intende tutelare i diritti del suo assistito, sia dai legali della famiglia Pinna, che perseguono la verità e la giustizia per la loro cliente.

Un elemento particolarmente rilevante è l’analisi di tracce di sostanze stupefacenti rinvenute sul luogo e sui corpi, che, secondo quanto confessato dall’imputato, coinvolgono il consumo di cocaina.

Per garantire l’integrità e l’immodificabilità delle prove, si valuterà l’esecuzione di un incidente probatorio, una procedura che rende irripetibili gli accertamenti scientifici.

L’udienza di convalida del fermo, celebrata dinanzi alla giudice per le indagini preliminari del tribunale di Tempio Pausania, Marcella Pinna, ha visto Ragnedda rilasciare dichiarazioni spontanee, un’occasione per l’imputato esprimere la sua versione dei fatti.
La giudice ha convalidato l’arresto, disposta la custodia cautelare in carcere, a Nuchis, in attesa di ulteriori sviluppi nell’indagine.

Il procedimento si preannuncia complesso, con implicazioni legali e sociali di notevole portata, richiedendo un approccio multidisciplinare e un’analisi accurata di ogni elemento probatorio.

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