sabato 27 Settembre 2025
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Torino

Scontro a Torino: Manifestazione pro Palestina sfocia in violenza

Un’ondata di frustrazione e rabbia ha travolto il corteo pro Palestina proveniente da Torino, sfociando in un confronto acceso con le forze dell’ordine alla periferia della città, con conseguenti feriti e un’escalation di tensione che ha messo a dura prova la delicatezza del contesto.

Secondo le stime dei manifestanti, dieci persone avrebbero riportato lesioni di varia gravità, prontamente soccorse da un’unità sanitaria autogestita, equipaggiata con risorse di emergenza quali acqua, disinfettanti e ghiaccio, a testimonianza della loro organizzazione e della preoccupazione per l’incolumità dei partecipanti.
L’intento del corteo era quello di raggiungere l’aeroporto Sandro Pertini di Caselle, un gesto simbolico volto a denunciare le politiche internazionali e a esprimere solidarietà alla popolazione palestinese.
Tuttavia, lo schieramento delle forze dell’ordine ha bloccato il percorso, impedendo fisicamente la prosecuzione della marcia.
In un primo momento, i manifestanti hanno tentato di appellarsi all’umanità delle autorità, chiedendo di essere lasciati proseguire.

Questa richiesta, però, è rimasta inascoltata, portando a un deterioramento della situazione.

La frustrazione e la rabbia repressa hanno trovato espressione in lanci di oggetti: bottiglie di vetro, sassi, torce, fumogeni e petardi, alcuni di dimensioni considerevoli, sono stati diretti verso le forze dell’ordine, con l’aggiunta di aste di bandiere palestinesi usate come percussori.

La reazione della polizia è stata altrettanto decisa, con l’impiego di idranti e lacrimogeni, creando un clima di forte tensione e pericolosità.
Di fronte all’ostacolo insormontabile, il corteo ha annunciato una riorganizzazione, con l’intenzione di cercare vie alternative per raggiungere l’aeroporto.
Parallelamente, un gruppo di circa un centinaio di manifestanti, a bordo di biciclette, è riuscito a penetrare nella superstrada che conduce allo scalo, aggirando il blocco principale.

Un ulteriore gruppo, composto da circa cinquanta persone, si è insediato in un presidio a Borgaro Torinese, un comune situato a metà strada tra Torino e l’aeroporto, rafforzando la determinazione a portare avanti la protesta.

La superstrada in direzione dell’aeroporto è stata temporaneamente interrotta al traffico, mentre la percorrenza in direzione opposta è permessa, ma con l’obbligo di effettuare un’uscita preventiva prima di raggiungere il centro urbano.

L’accaduto solleva interrogativi sulla gestione delle manifestazioni di protesta, sulla libertà di espressione e sul delicato equilibrio tra sicurezza pubblica e diritto di manifestare pacificamente, evidenziando la profondità delle divisioni e la necessità di dialogo costruttivo per affrontare le complesse questioni geopolitiche che animano la scena internazionale.

Il gesto simbolico di raggiungere l’aeroporto, sebbene ostacolato, testimonia la persistenza di un’opinione pubblica sensibile alle vicende palestinesi e desiderosa di far sentire la propria voce.

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