L’innovazione collaborativa si configura come motore propulsivo per l’evoluzione del tessuto agricolo trentino, un concetto ribadito con forza dall’assessore provinciale Giulia Zanotelli durante il talk “Raccontare il vino, accogliere il mondo”, cornice del Trentodoc Festival.
L’evento, celebrato a Palazzo Roccabruna e animato da un panel di esperte, ha focalizzato l’attenzione sulle dinamiche emergenti del settore vitivinicolo e sul potenziale inespresso dell’enoturismo.
Il Trentino, pur vantando una solida tradizione viticola, si presenta come un territorio in grado di amplificare la propria offerta enogastronomica.
L’assessore Zanotelli ha sottolineato la necessità di trascendere la mera promozione del prodotto, indirizzando gli investimenti verso una governance innovativa e una più efficace sinergia tra produttori, operatori turistici e ristoratori.
Si tratta di costruire un ecosistema integrato, dove la cantina non si limiti a essere un luogo di produzione, ma si trasformi in un centro di accoglienza, formazione e divulgazione culturale.
L’ambizione è chiara: posizionare il Trentino tra le prime cinque destinazioni enoturistiche d’Italia, un traguardo che richiede un cambio di paradigma e un investimento strategico nella creazione di esperienze autentiche e coinvolgenti per i visitatori.
Questo implica non solo la valorizzazione del paesaggio viticolo e dei prodotti locali, ma anche la promozione di itinerari tematici, degustazioni guidate e workshop dedicati alla scoperta del mondo del vino.
Un’ulteriore prospettiva stimolante è offerta dalle Olimpiadi Invernali del 2026.
L’assessore Zanotelli ha illustrato un’iniziativa congiunta tra Trentino e Alto Adige, frutto di un accordo rafforzato tra le due Province autonome.
Questo patto si concretizza attraverso la condivisione di competenze e risorse, con l’obiettivo di potenziare l’offerta di accoglienza nelle cantine e sviluppare progetti comuni che apportino benefici tangibili alle aziende agricole di entrambi i territori.
In questo contesto, l’enoturismo si configura come un volano per lo sviluppo sostenibile del territorio, capace di generare nuove opportunità di lavoro e di valorizzare il patrimonio culturale e ambientale.
La sinergia transfrontaliera si pone quindi come chiave per amplificare l’attrattiva turistica e promuovere un’immagine coordinata del territorio alpino.








