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Tentato attentato a don Patriciello: allarme a Caivano

L’episodio verificatosi questa mattina nella parrocchia di San Paolo Apostolo, nel cuore del Parco Verde di Caivano, rappresenta una profonda ferita alla comunità e un inquietante sintomo di una tensione latente.
Durante la celebrazione eucaristica officiata da don Maurizio Patriciello, un uomo, mimetizzato tra i fedeli attesi per la comunione, ha tentato di consegnare al sacerdote una busta contenente un proiettile.
L’azione, sventata prontamente grazie all’intervento della scorta di don Patriciello e dei Carabinieri del servizio di vigilanza, ha immediatamente scosso l’intera area, già segnata dai recenti spari avvenuti nella notte, un atto di intimidazione che ha visto un gruppo armato sparare colpi di pistola.

Il gesto, apparentemente singolare, si colloca in un contesto più ampio di crescente fragilità sociale ed economica, dove l’infiltrazione della criminalità organizzata non si limita più all’economia legale, ma tenta di minare anche le istituzioni religiose, pilastri di aggregazione e riferimento per la popolazione.

La scelta di colpire un sacerdote, figura simbolo della comunità, durante un rito sacro, sottolinea la volontà di destabilizzare non solo una persona, ma l’intero tessuto sociale.
Le prime ricostruzioni dei Carabinieri indicano la possibilità di antecedenti problemi psichiatrici nell’uomo coinvolto, elementi che dovranno essere attentamente valutati per comprendere appieno le motivazioni alla base del gesto.
Tuttavia, è fondamentale evitare semplificazioni che potrebbero depistare l’attenzione dalle vere dinamiche in gioco.
Il gesto, che sia frutto di squilibrio mentale o di un calcolato disegno criminale, costituisce un atto di grave allarme sociale.

La reazione delle istituzioni è stata immediata e decisa.
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Pina Castiello, ha informato il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, e il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ribadendo con fermezza l’impegno dello Stato a non cedere all’intimidazione e a proseguire senza esitazioni nella lotta alla criminalità organizzata.
La determinazione dimostrata dalle autorità è cruciale per ripristinare un senso di sicurezza e fiducia nella popolazione.
Questo episodio, lungi dall’essere un evento isolato, esige una riflessione più ampia sulle cause profonde della criminalità e sulla necessità di rafforzare i legami tra istituzioni, forze dell’ordine, associazioni di volontariato e comunità locale.
È imperativo investire in progetti di inclusione sociale, educazione e riqualificazione, per offrire alternative concrete ai giovani a rischio e contrastare la cultura della violenza e dell’illegalità.
Solo attraverso un impegno sinergico e costante sarà possibile spezzare il ciclo di criminalità che affligge Caivano e restituire alla comunità la serenità e la speranza di un futuro migliore.

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