La rete idrica del Comune di Morbello, incastonata nel cuore dell’Alessandrino, sta affrontando una fase di profonda emergenza, esacerbata da problematiche strutturali preesistenti e che si manifesta con una progressiva e seria riduzione della disponibilità idrica.
L’inadeguatezza delle infrastrutture di stoccaggio, in particolare le vasche di accumulo, sta generando una situazione di grave disagio per le comunità di Vallosio, Ponzetto e Cavagnaro, che si vedono costrette a fare ricorso all’intervento urgente di supporto da parte della Protezione Civile di Acqui Terme e del coordinamento congiunto tra i tecnici comunali e i professionisti di Amag.
L’emergenza non è un evento isolato, ma il culmine di un quadro più ampio che evidenzia la fragilità del sistema di approvvigionamento idrico locale.
Le vasche di accumulo, concepite e realizzate in un contesto demografico e climatico diverso da quello attuale, risultano insufficienti a garantire la continuità del servizio, soprattutto in periodi di siccità prolungata o, al contrario, di precipitazioni intense che possono compromettere l’integrità delle strutture stesse.
La difficoltà nel ripristino rapido della piena funzionalità del sistema è dovuta a molteplici fattori.
Oltre alla natura complessa degli interventi necessari per la riparazione e l’ammodernamento delle vasche, si riscontrano ritardi burocratici nell’approvazione dei progetti e la necessità di reperire materiali specialistici e manodopera qualificata, elementi che contribuiscono ad allungare i tempi di risoluzione.
La situazione attuale pone interrogativi cruciali sulla gestione delle risorse idriche a livello locale, sottolineando l’urgenza di adottare strategie di resilienza e di investire in soluzioni innovative per garantire la sicurezza e la sostenibilità dell’approvvigionamento.
Ciò include una revisione approfondita della capacità di accumulo, l’implementazione di sistemi di monitoraggio in tempo reale per prevenire perdite e guasti, e la promozione di pratiche di consumo responsabile da parte di cittadini e imprese.
La sfida non è solo quella di risolvere l’emergenza immediata, ma di costruire un futuro in cui la risorsa acqua sia gestita in modo equo, efficiente e attento alle esigenze delle generazioni presenti e future.
L’episodio di Morbello funge da campanello d’allarme per l’intera regione, invitando a riflettere sulla necessità di un approccio integrato e proattivo nella gestione del patrimonio idrico.