lunedì 29 Settembre 2025
22 C
Rome

Ritorno delle sanzioni: l’Iran e il nuovo clima geopolitico

Il ritorno delle sanzioni internazionali contro l’Iran, un’azione che segna un punto di svolta nelle relazioni geopolitiche del XXI secolo, riporta in primo piano dinamiche complesse e potenzialmente destabilizzanti per la sicurezza globale.

L’entrata in vigore di queste misure, ripristinate a seguito della scadenza del regime di sospensione legato all’accordo nucleare del 2015 (JCPOA), evoca un’epoca di tensione che si credeva superata.

La decisione, sostenuta principalmente dagli Stati Uniti sotto l’amministrazione Trump, con il sostegno di alcuni alleati europei, rappresenta un’inversione di rotta radicale rispetto all’ottimismo e alla cooperazione che avevano caratterizzato gli anni immediatamente successivi alla firma del JCPOA.

L’accordo, concepito per limitare il programma nucleare iraniano in cambio della revoca di sanzioni economiche, aveva inizialmente prodotto risultati positivi, contribuendo a una relativa stabilità nella regione.

Tuttavia, il progressivo deterioramento dei rapporti tra Iran e Stati Uniti, alimentato da divergenze su questioni di sicurezza regionale, diritti umani e il ruolo iraniano in conflitti come quello in Yemen, ha reso il JCPOA sempre più fragile.
L’uscita unilaterale degli Stati Uniti dall’accordo nel 2018, seguita dalla reimposizione di sanzioni sempre più stringenti, ha minato la credibilità dell’intesa e messo a dura prova la capacità dell’Iran di ottemperare agli obblighi concordati.

La reazione iraniana è stata di forte disappunto e accusa.
Le autorità di Teheran denunciano l’azione come illegale e ingiusta, addossando la responsabilità di questa situazione a Washington e all’Europa, accusati di non aver perseguito attivamente la creazione di un contesto favorevole a una nuova intesa.

Il regime iraniano sostiene che queste sanzioni violano lo spirito e le condizioni dell’accordo originale e danneggiano ingiustamente la popolazione civile.

Le conseguenze di questo ritorno alle sanzioni sono molteplici e di vasta portata.

L’economia iraniana, già provata da anni di difficoltà, rischia un ulteriore collasso, con un impatto devastante sull’occupazione, l’inflazione e il tenore di vita.
La pressione economica potrebbe spingere l’Iran a perseguire opzioni alternative, potenzialmente destabilizzanti, sia in termini di sviluppo del programma nucleare che di aumento del sostegno a gruppi armati in diverse aree geografiche.

Oltre alle implicazioni economiche e di sicurezza regionale, il ritorno delle sanzioni solleva interrogativi profondi sul futuro del multilateralismo e sulla capacità della comunità internazionale di affrontare le sfide complesse in modo cooperativo.

La situazione attuale rischia di compromettere la fiducia nelle istituzioni internazionali e di alimentare un clima di crescente instabilità e incertezza a livello globale.

La capacità di trovare soluzioni diplomatiche e di ripristinare un dialogo costruttivo tra tutte le parti coinvolte è più che mai cruciale per evitare un’escalation pericolosa e preservare la pace e la sicurezza nel mondo.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -